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COLDIRETTI – ROMA * MALTEMPO: « DANNI INCALCOLABILI NELLE CAMPAGNE, COLPITE LE PREGIATE MELE DEL TRENTINO ED I KIWI IN VENETO »

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10.32 - domenica 30 agosto 2020

Dalle pregiate mele in Trentino con alberi abbattuti dal forte vento fino ai pregiati kiwi in Veneto dove le reti di protezione hanno ceduto alla violenza della grandine caduta con chicchi grandi come uova ma si contano anche interi filari di vigneti abbattuti, serre scoperchiate e coltivazioni sott’acqua. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della devastante ondata di maltempo che con trombe d’aria, tempeste di grandine e nubifragi ha investito le regioni del centro nord provocando a macchia di leopardo danni incalcolabili nelle campagne dove si stanno raccogliendo pere e mele ed è appena iniziata la vendemmia.

In questa fase stagionale la grandine è la piu’ temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti ma in molte aziende anche le reti stese a protezione delle piante – sottolinea la Coldiretti – sono state devastate dalla furia del clima. Sott’acqua sono finite intere coltivazioni di ortaggi, legumi ma anche il mais e la soia necessarie per l’alimentazione degli animali nelle stalle. Molte aziende – precisa la Coldiretti – hanno perso in pochi attimi un intero anno di lavoro ma si contano anche danni strutturali con gli impianti che non potranno piu’ produrre per molto tempo.

I tecnici di Coldiretti sono al lavoro per la valutazione dei danni e per l’assistenza alle aziende agricole nelle zone colpite dove si deve fare i conti anche con frane e smottamenti che ostacolano la viabilità causati dai forti temporali con precipitazioni intense che – spiega la Coldiretti – i terreni non riescono ad assorbire.

L’ultima perturbazione fa salire il conto dei danni per milioni di euro provocati dal maltempo all’agricoltura in un pazzo agosto segnato da quasi 10 tempeste al giorno lungo tutta la Penisola tra bombe d’acqua, tornando, nubifragi e grandine dalle dimensioni anomale che hanno devastato i raccolti, secondo l’elaborazione di Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Un bilancio pesante nelle campagne in cui per effetto del clima si è verificato – sostiene la Coldiretti – il crollo dei raccolti nazionali di frutta estiva, dalle pesche alle nettarine (-28%) fino alle albicocche (-58%), fino alle ciliegie.

Siamo di fronte – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

Vere e proprie bombe d’acqua si abbattono – sottolinea la Coldiretti – su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico con 7275 i comuni italiani complessivamente a rischio per frane o alluvioni (il 91,3% del totale). Una situazione aggravata dal fatto che – precisa la Coldiretti – negli ultimi 25 anni si è perso in Italia oltre ¼ (-28%) della superficie agricola utilizzabile in Italia, ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari, a favore di asfalto e cemento. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia – conclude la Coldiretti – deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola.

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