Il ritorno del rito del cappuccino al bancone nei 150mila bar presenti lungo tutta la Penisola è atteso da italiani e turisti che si preparano alle prime vacanze 2021 con l’Italia in zona bianca con l’alleggerimento delle restrizioni dovute all’emergenza Covid. Lo rende noto la Coldiretti in occasione del Milk day, la Giornata mondiale del latte istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite che si celebra il 1° giugno proprio in coincidenza con la riapertura del servizio al bancone a e al tavolo al coperto nella ristorazione in tutta Italia.
Una nuova opportunità per italiani e turisti che sono tra i più entusiasti consumatori in tutte le ore della giornata della specialità nazionale durante le vacanze. Il latte fresco, intero di alta qualità, lavorato al vapore per creare la tradizionale schiuma cremosa che lascia i baffi bianchi sotto il naso, con la possibilità di creare anche vere e proprie creazioni artistiche è la base principale – afferma la Coldiretti – per un cappuccino all’italiana che sta vivendo un vero e proprio boom mondiale sulla scia anche dell’espansione delle grandi catene del caffè come Starbucks dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna dove la colazione all’italiana prende sempre più piede. Infatti nel corso del 2021 il consumo di caffè nel Regno Unito raggiungerà 91,1 mila tonnellate, superando il tè sotto la spinta del boom del cappuccino che sta modificando il tradizionale “English breakfast” a base di the, uova e pancetta, spiega la Coldiretti sulla base delle previsioni di Euromonitor. Inizialmente – continua la Coldiretti – il cappuccino era una bevanda consumata prevalentemente a colazione ma in Nordamerica e in molti paesi europei come la Germania, l’Olanda, il Belgio e il Regno Unito si è diffusa anche l’abitudine di consumare il cappuccino dopo i pasti e in altri momenti della giornata.
Una eccellenza mondiale del made in Italy assicurata dalla produzione ogni anno in Italia 12 milioni di tonnellate di latte di mucca, 500 mila tonnellate di latte di pecora, oltre 250 mila di latte di bufala e 60 mila di latte caprino con la piramide alimentare che prevede un consumo di 2-3 porzioni al giorno. L’allevamento italiano – sottolinea la Coldiretti – è un importante comparto economico che vale 17,3 miliardi di euro e rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale dove sono circa 800mila le persone al lavoro.
Un comparto strategico che – precisa la Coldiretti – rischia di essere danneggiato dalle troppe fake news che vengono diffuse sul latte. In rete si trovano “falsi” di ogni tipo come la bugia che bere latte sarebbe dannoso perché è un alimento destinato all’accrescimento di cui solo l’uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà – sottolinea la Coldiretti – il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte. Il filone di pensiero che ritiene opportuno bandire i latticini dall’alimentazione si basa – spiega la Coldiretti – sul China Study, un’indagine epidemiologica svolta a partire dal 1983 in Cina, i cui risultati sono stati ritenuti inattendibili dalla comunità scientifica e dall’’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro.
Un altro grande falso che si può trovare in rete è che con il latte si ingeriscono sostanze inquinanti e ormoni mentre latte, yogurt, formaggi e burro sono assolutamente sicuri e salubri perché soggetti a rigidi controlli e l’uso di ormoni è vietato in Italia e in tutta Europa. Come è altrettanto falsa – evidenzia Coldiretti – l’informazione che il consumo di latte aumenti il rischio di osteoporosi “rubando” calcio allo scheletro infatti proprio i prodotti lattiero caseari sono una fonte privilegiata di calcio, sia per la notevole quantità presente che, soprattutto, per la sua “biodisponibilità”. I falsari dell’informazione – conclude Coldiretti – sostengono poi che il latte sarebbe nemico del cuore e delle arterie mentre proprio il suo consumo influisce positivamente su ipertensione e diabete.