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COLDIRETTI * MALTEMPO: « GRANDINE SU VIGNETI DEL PROSECCO, COLPITI I COMUNI COLLINARI DI REFRONTOLO, SAN PIETRO DI FELETTO E PIEVE DI SOLIGO »

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12.26 - sabato 27 aprile 2019

Violenti nubifragi e grandine si sono abbattuti a macchia di leopardo provocando pesanti danni nelle campagne provate da un lungo periodo di siccità con la caduta di 1/3 di precipitazioni in meno nel primo trimestre dell’anno. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo che si è abbattuta dal Veneto dove è caduto uno strato di ghiaccio di 15 centimetri sui pregiati vigneti del Prosecco alla Lombardia dove si contano danni a serre e strutture, oltrechè in campo a fieno, ortaggi, frutteti e colture florovivaistiche per le bombe d’ acqua e i chicchi di grandine sul Comasco e nella zona di Erba-Cantù. Una tempesta di grandine è caduta sulla Pedemontana veneta e – sottolinea la Coldiretti – ha colpito in particolar modo l’area dei vigneti di Prosecco dei comuni collinari di Refrontolo, San Pietro di Feletto, Pieve di Soligo. I tecnici di Coldiretti sono al lavoro per una prima stima difficile da rilevare a causa delle zone segnate dal maltempo a macchia di leopardo. Nei comuni della Doc di Conegliano non si riscontrano ad esempio segnalazioni particolari. Le colline della Docg sono state le piu’ toccate dalla furia del maltempo che ha interessato le province di Treviso, Vicenza fino al confine veronese. Danneggiati anche vitigni autoctoni come la Bianchetta nell’asolano che sta riscoprendo un rinnovato interesse tra i giovani produttori.

L’auspicio per i tecnici della Coldiretti e’ in una ripresa vegetativa delle gemme “dormienti ” poiché la vite è una pianta preparata e fa sempre il possibile per fruttificare”. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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