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La corsa ininterrotta dei listini dei carburanti produce una vera e propria stangata per le tasche dei consumatori, portando il pieno di benzina a costare oggi 8,5 euro in più rispetto a maggio 2020, quando i prezzi alla pompa toccarono i livelli più bassi dell’anno. Un rincaro che, solo per costi diretti di rifornimento, produce oggi un aggravio di spesa da +205 euro a famiglia su base annua.
Lo denuncia il Codacons, che fa i conti sulle ripercussioni dei listini di benzina e gasolio sui bilanci delle famiglie.
“Oggi un litro di benzina costa alla pompa il 12,5% in più rispetto allo scorso maggio, mentre per il gasolio si spende il 12,2% in più – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’impennata dei prezzi presso i distributori ha effetti a cascata sulle tasche dei consumatori, perché determina maggiori esborsi sia per i rifornimenti di carburante sia per gli effetti indiretti sui prezzi dei prodotti trasportati e sul comparto energetico”.
“Il rischio concreto, quindi, è che l’andamento al rialzo dei prezzi di benzina e gasolio produrrà nelle prossime settimane rincari generalizzati per ortofrutta e alimentari, beni che, come noto, viaggiano su gomma, e avrà ricadute negative su tutto il comparto dell’energia, con inevitabili aggravi di spesa per i consumatori” – conclude Rienzi.