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CNCA – TRENTINO ALTO ADIGE * MORATORIA APERTURA SALE DA GIOCO: « PIENA SOLIDARIETÀ A ELISABETTA BOZZARELLI, MINACCIATA PERCHÉ PROMOTRICE DELLA MOZIONE »

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14.57 - venerdì 17 luglio 2020

Il CNCA del Trentino-Alto Adige, che rappresenta 17 realtà del mondo associativo e della cooperazione sociale fortemente impegnate nell’aiuto alle persone più deboli e fragili della nostra società, esprime la massima solidarietà ad Elisabetta Bozzarelli, attaccata e minacciata perché promotrice e prima firmataria di una mozione nel consiglio Comunale di Trento. Mozione che chiedeva la moratoria sulla apertura delle sale da gioco, dopo la chiusura forzata nelle fasi acute della pandemia e che ha ottenuto l’unanimità dei voti. La solidarietà e la vicinanza riguardano la persona, che si è esposta in modo pubblico, da consigliere comunale, su un tema molto delicato; riteniamo che le minacce espresse da più soggetti siano un segnale molto preoccupante, la spia di una deriva che va fermata immediatamente. Ma ribadiamo anche che siamo in piena sintonia con Bozzarelli e gli altri firmatari della mozione sul delicatissimo tema del gioco d’azzardo che investe l’intera società.

Come CNCA, e in particolare con l’associazione AMA, che ne è componente molto attiva, siamo intervenuti ripetutamente nel dibattito politico presentando considerazioni sull’impatto del gioco d’azzardo patologico e abbiamo esposto recentemente alla IV Commissione legislativa provinciale la richiesta di non prevedere proroga dei termini nel limitare la presenza degli apparecchi da gioco nelle vicinanze nelle cosiddette zone sensibili, cioè i luoghi frequentati dai soggetti maggiormente esposti al rischio di dipendenza. Lo abbiamo fatto per aver toccato con mano il disastro sociale che la diffusione senza limiti degli apparecchi di gioco e di altri giochi d’azzardo sta provocando. Le persone più soggette a dipendenza e patologia sono quelle più fragili e gli strati più svantaggiati della popolazione. I numeri che riguardano la nostra regione devono fare riflettere: nel 2018 in Trentino-Alto Adige si sono giocati 1.234 milioni di euro, di cui 923 giocati agli apparecchi (comprende Newslot, VLT e comma 7); di questi, sono stati persi definitivamente 257 milioni di euro.

I problemi creati dal gioco d’azzardo problematico e patologico non sono solo quelli economici e finanziari. La dipendenza influisce spesso sul complesso sistema di relazioni della vita quotidiana; non travolgono il solo giocatore, ma tutto l’insieme delle sue relazioni: la famiglia, le amicizie, il lavoro.
Esiste un costo sociale e quindi deve essere presente un interesse collettivo a ridurre il problema del gioco d’azzardo nelle sue espressioni patologiche.

Da un’altra prospettiva il gioco d’azzardo può essere interpretato come un moltiplicatore negativo della domanda di beni e servizi, rientrando nel novero dei cosiddetti consumi di dissipazione: il denaro immesso dai cittadini/consumatori/giocatori viene sottratto alla spesa per beni e servizi e non incentiva la produzione di ricchezza nel territorio.

Riteniamo che la strategia di prevenzione passi necessariamente attraverso l’applicazione del distanziamento. Questa scelta, voluta dal legislatore provinciale, (unanimità dei consiglieri provinciali al tempo della votazione della legge provinciale n.13/2015) è stata lungimirante. Richiede ora una sua applicazione. Senza ulteriori proroghe.
E’ qui la dimensione politica del problema. Una politica che deve farsene carico e dare risposte coerenti all’interesse pubblico. Come ha fatto Elisabetta Bozzarelli, alla quale, ribadiamo va tutta la nostra solidarietà.

 

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Claudio Bassetti
Presidente CNCA Trentino Alto Adige

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