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CNA TRENTINO ALTO ADIGE * REGOLE EUROPEE DEFAULT: « DALL’1 GENNAIO UNO SCOPERTO DI 100 EURO IN BANCA PUÒ FAR SALTARE UN’AZIENDA, NO ALLA CONCORRENZA TRA AUTONOMIE »

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18.18 - lunedì 28 dicembre 2020

“L’imminente entrata in vigore delle regole europee sul default impongono anche alla Provincia di Bolzano di mettere in atto misure innovative che sostengano la patrimonializzazione delle PMI, simili a quelle appena approvate dalla Giunta provinciale di Trento”. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige.

L’Associazione esprime pieno sostegno alla Giunta provinciale di Trento che ha approvato lo stanziamento di 9 milioni di euro per supportare la patrimonializzazione delle imprese trentine, attraverso misure gestite da Trentino Sviluppo e differenziate tra grandi, medie, piccole, micro imprese e start-up.

“Registriamo con preoccupazione – osserva Corrarati – che l’epidemia da Covid-19 ha fortemente allentato le sinergie e le strategie su base regionale. L’ultimo decreto legge del Governo vieta gli spostamenti tra le due Province Autonome, considerandole come regioni separate. Sui temi economici, crediamo che si debba insistere sulle sinergie e sullo sviluppo di misure analoghe, necessarie per mettere le PMI dei due territori in grado di competere con le aziende straniere e di fuori regione. Si tratta di due province molto simili per tessuto economico, vocazione e sistema produttivo, oltre che storicamente legate. Gli scambi commerciali, il pendolarismo, gli appalti trovano spessissimo una dimensione regionale che deve esser rafforzata, in questo periodo di crisi, e non polverizzata con misure che creino concorrenza tra le Autonomie anziché piena collaborazione”.
Per quanto concerne la Provincia di Bolzano, la CNA regionale propone di prendere in esame l’iniziativa trentina, di plasmarla sulle specificità altoatesine e di affidarne la gestione alla società di sistema più idonea, non disponendo di uno strumento completo come Trentino Sviluppo.

“La scarsa patrimonializzazione delle imprese è, da sempre, motivo di preoccupazione – commenta il presidente Corrarati – e, nei recenti incontri con il sistema bancario e con i consorzi di garanzia, è stato uno dei punti evidenziati come causa principale di erogazione del credito. Tanto più in vista delle nuove regole europee in materia di classificazione dei debitori in default o inadempienti verso la banca, che la CNA nazionale ha chiesto di cancellare o almeno di sospendere l’entrata in vigore prevista l’1 gennaio 2021”.
Le nuove disposizioni, nel confermare l’automatica classificazione in default delle imprese che presentano arretrati di pagamento rilevanti per oltre 90 giorni consecutivi, stabiliscono che un cliente viene classificato a default se vengono superate contestualmente due parametri:

una soglia assoluta pari a 100 euro, nel caso di persone fisiche e PMI con un’esposizione complessiva nei confronti della stessa banca inferiore a 1 milione di euro;
una soglia relativa superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la banca.

Diversamente dal passato, dal 1° gennaio 2021 l’impresa non potrà più impiegare margini ancora disponibili su altre linee di credito per compensare gli inadempimenti.
“In questa situazione contingente – conclude Corrarati – rischiamo di essere di fronte ad una vera bomba ad orologeria, pronta a scoppiare nelle mani di artigiani e piccoli imprenditori già alle prese con difficoltà mai viste. Un solo sconfinamento di 100 euro paralizzerà nei fatti l’operatività nei rapporti con la banca”.

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