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CNA TRENTINO ALTO ADIGE * DECRETO CRESCITA: CORRARATI, « UNA SCELTA SCELLERATA, MENO SOLDI ALLE PMI INTERVENGANO PROVINCE E PARLAMENTARI »

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12.25 - venerdì 31 maggio 2019

Decreto Crescita, CNA Trentino Alto Adige contraria all’abolizione dell’autonomia regionale sul credito. Corrarati: “Una scelta scellerata, meno soldi alle PMI. Intervengano Province e parlamentari”.

“Se il target del Decreto Crescita, come indica il nome, è la crescita economica, l’obiettivo appare fin d’ora sfocato. Perché tra gli altri punti incide, negativamente, sul credito, ossigeno per le imprese. E loro punto dolente. La stretta le attanaglia da troppi anni: tante le ha costrette alla chiusura e tantissimi artigiani e imprenditori li ha spinti ad archiviare i propri sogni”. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige.

La CNA regionale chiede al governo, alla maggioranza e a tutti i parlamentari, in particolare quelli del Trentino Alto Adige “di ravvedersi da una scelta scellerata. Vale a dire l’abolizione dell’autonomia regionale in materia di credito prevista nel decreto legge sulla crescita economica all’esame del Parlamento, che finora ha permesso alle risorse del Fondo di garanzia di operare al meglio, scontando rischi minori, e alle imprese di risparmiare i costi d’intermediazione”.

Insomma, uno strumento, quello introdotto dalla Riforma Bassanini, per fare interagire garanzia pubblica e garanzie private, che ha avuto successo. Numeri alla mano.
Tra il 2011 e il 2017, secondo i dati CNA, le regioni che hanno accolto le possibilità offerte dalla Riforma Bassanini, la riduzione dello stock di credito alle imprese è stata inferiore in maniera rilevante alla media nazionale. Per le imprese fino a cinque dipendenti la riduzione del credito negli anni 2011/2017 è stata -12,5% contro -15,2% della media. Lo stock di credito per le piccole imprese, fino a venti dipendenti, è calato del 22,7% dove si è applicata l’autonomia regionale, del 26,7% in Italia. Non è cambiato l’andamento per le imprese con oltre venti addetti, tra le quali la diminuzione è risultata -10,2%, contro -17,6% in media nel Paese.

“Eppure – afferma Corrarati – ora lo si vorrebbe cancellare praticamente con un tratto di penna. Incomprensibilmente. È scattata la corsa contro il tempo. E contro l’irragionevolezza del provvedimento. Ci aspettiamo che anche le Province di Bolzano e Trento, insieme ai parlamentari regionali, prendano posizione a tutela dei sistemi creditizi locali che possono contare su forti banche territoriali e su un ruolo sempre più decisivo, ma da migliorare ed espandere, dei consorzi di garanzia fidi”.

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