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CNA TRENTINO ALTO ADIGE * DATI BANKITALIA: CORRARATI, « LA MANCANZA DI LIQUIDITÀ È UN VIRUS MAI DEBELLATO, SENZA AIUTI IMMEDIATI MOLTE AZIENDE NON SOPRAVVIVERANNO »

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15.39 - lunedì 16 novembre 2020

CNA Trentino Alto Adige esprime forte preoccupazione per i dati congiunturali delle Province Autonome di Trento e Bolzano, illustrati stamane dalla Banca d’Italia, in particolare per la mancanza di liquidità, i crediti deteriorati e il crollo del PIl.

L’Associazione degli Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese, in base all’analisi e alle prospettive di Bankitalia, ritiene che “potremmo vedere presto il rafforzamento di un vecchio virus, e cioè quello della carenza di liquidità e delle posizioni che si deteriorano mese dopo mese. Per questo motivo, da diverse settimane lanciamo un segnale di allarme: il protrarsi di questa situazione di crisi, al contempo sanitaria ed economica, mette in seria difficoltà le aziende”.

Bankitalia prevede per il Trentino un calo del Pil dell’11,6% e per l’Alto Adige del 10%, rispetto al 9,5% medio nazionale. Sul fronte del credito, in regione c’è un aumento dei depositi, motivato dalla totale mancanza di investimenti e dal forte rallentamento dei consumi, i prestiti sono in aumento (+2,6% in Trentino, + 4,1% in Alto Adige), ma i crediti deteriorati destano preoccupazione, soprattutto nei sistemi bancari territoriali (9,5% dei prestiti totali in Trentino, 4,3% in Alto Adige).

“È necessario – afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige – attivare un piano straordinario di aiuti alle aziende sotto forma diretta, ovvero contributi a fondo perduto, o indiretta, ovvero annullamento di tributi. Occorre far partire una campagna di informazione per rinegoziare le posizioni creditizie tra imprese e banche, in una forma di collaborazione che abbia come interesse comune quello di mantenere l’esistente e creare nuova economia”.

Corrarati sottolinea: “Con la prima ondata di crisi causata dal virus, in primavera, migliaia di aziende in regione hanno fatto ricorso a contributi e a nuovi prestiti bancari. Ora queste stesse aziende, nella seconda ondata del virus, rischiano il deterioramento delle posizioni debitorie per mancanza di liquidità, in un sistema che le mette in sofferenza. Se non si agisce subito, rischiamo di perdere per strada, nei prossimi mesi, pezzi importanti della nostra economia, in particolare nella produzione e nei servizi. I prestiti bancari, infatti, sono lievitati di più in alcuni settori ad alta densità occupazionale oppure particolarmente colpiti dall’inattività. La mancanza di liquidità, per alcune categorie, rischia di mettere in forte dubbio la sopravvivenza delle aziende”.

 

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