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CNA TRENTINO ALTO ADIGE * COMUNICAZIONI A MEZZO POSTA – LETTERA AI MINISTRI DI MAIO E BONAFEDE: « LIBERALIZZAZIONE MANCATA, TANTI I POSTI A RISCHIO »

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11.22 - martedì 20 agosto 2019

CNA scrive ai ministri Di Maio e Bonafede: “Liberalizzazione mancata, tanti posti a rischio”. Comunicazioni a mezzo posta, agenzie private penalizzate.

Numerose imprese in difficoltà dopo avere affrontato costosi investimenti. E migliaia di posti di lavoro a rischio. Tutto cị perché una liberalizzazione, portata apparentemente a conclusione quasi due anni fa, è rimasta sulla carta. A farsi carico del grido di dolore dell’imprese che operano nel mercato della comunicazione a mezzo posta è la CNA, che le associa quasi tutte attraverso CNA Agenzie di recapito, con una inviata ai ministri competenti, Lugi Di Maio e Alfonso Bonafede.

“A quasi due anni dall’abrogazione del regime di esclusiva in favore di Poste Italiane nei servizi di notifica degli atti giudiziari e delle violazioni al Codice della strada – spiega CNA Trentino Alto Adige illustrando la lettera – la liberalizzazione del mercato della comunicazione a mezzo posta in realtà è rimasta sulla carta. Si è fatta drammatica, nel frattempo, la situazione delle imprese private che operano, fattivamente, nel mercato dei servizi postali, della distribuzione e del recapito parcel. Alla luce del grave ritardo accumulato nel processo di liberalizzazione sono necessarie soluzioni condivise in vista della effettiva apertura del mercato”.

“Le imprese in questione – aggiunge la CNA regionale – hanno già soddisfatto i requisiti previsti dal regolamento dell’Agcom e conseguito la Licenza individuale speciale. Ma inutilmente. Le linee guida elaborate dal ministero della Giustizia impongono alle imprese corsi di formazione per ora non partiti. Una situazione che finisce con il consolidare inevitabilmente posizioni dominanti”.

CNA è preoccupata per la tenuta dei livelli occupazionali e, più in generale, per la permanenza delle imprese su un mercato in grande sofferenza. Intanto, sono già stati pubblicati diversi bandi di gara cui le imprese private non hanno potuto partecipare perché, pur possedendo la licenza, non hanno ottemperato agli obblighi di formazione. Una iattura per gli operatori postali e anche per le stazioni appaltanti, che hanno dovuto rinunciare a offerte più competitive.

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