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CNA TRENTINO ALTO ADIGE * ATTIVITÀ ESSENZIALI: « DA SOSPENDERE IN MODO ORDINATO, L’ELENCO DELLE AZIENDE APERTE DEVE ESSERE COMPLETO E SENZA DUBBI »

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17.25 - domenica 22 marzo 2020

“Attività essenziali da sospendere in modo ordinato. Necessarie 48 ore, l’elenco delle aziende aperte deve essere completo e senza dubbi”. “Per la salvaguardia della salute dei cittadini devono essere adottate tutte le misure necessarie e CNA Trentino Alto Adige condivide l’esigenza di sospendere qualsiasi attività che non rientra nella fornitura di beni e servizi essenziali per la comunità anche nella nostra regione. E’ un sacrificio che la Confederazione, le imprese, i lavoratori e i cittadini sono pronti a sostenere con responsabilità per sconfiggere un nemico invisibile”. Lo affermano Claudio Corrarati, presidente della CNA regionale e di CNA Alto Adige, e Andrea Benoni, presidente di CNA Trentino.

“Davanti al bene supremo che è la vita tutto passa in secondo piano”, aggiungono i vertici regionali della Confederazione. Tuttavia CNA ha presentato al Governo alcune osservazioni sull’operatività del provvedimento per favorire la sospensione ordinata e la massima chiarezza sulle attività essenziali.

In particolare l’entrata in vigore della sospensione delle attività deve prevedere necessariamente una gradualità temporale, almeno 48 ore, per consentire alle imprese di porre in essere tutte gli interventi indispensabili alla chiusura degli impianti, alla gestione del personale e dei clienti e fornitori e per evadere gli ordini.

“Inoltre – aggiunge l’Unione degli Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese – l’individuazione delle attività e dei servizi essenziali non può essere rimessa alla mera elencazione dei codici ATECO, in quanto risulterebbe incompleta e foriera di numerosi dubbi interpretativi. Per questo motivo, chiediamo che nel provvedimento venga espressamente consentito lo svolgimento delle attività accessorie a quelle essenziali indicate nell’elenco ATECO. Al riguardo è necessario garantire continuità operativa a tutte quelle attività manutentive, legate a cicli produttivi e non, finalizzate a mantenere efficienti e in buono stato i macchinari e gli impianti in modo da non pregiudicare la capacità dell’impresa quando terminerà l’emergenza. Occorre inoltre consentire l’operatività a quelle imprese che si stanno riconvertendo per la produzione di mascherine e dispositivi per la salute e oggi sprovviste di codice ATECO”.

Infine la CNA rileva che le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, unitamente alle società di loro emanazione – promosse o partecipate – vanno ricomprese tra le attività e i servizi essenziali: “È fondamentale garantire il ruolo della rappresentanza che, attraverso l’attività sindacale e l’erogazione di servizi, costituisce un prezioso ed irrinunciabile elemento di raccordo tra il decisore politico e il tessuto produttivo, oltre a fornire informazioni utili alla corretta formazione del processo decisionale e garantire l’erogazione di servizi quali, ad esempio, l’elaborazione delle buste paga e la sottoscrizione degli accordi sindacali, come nel caso dell’attivazione degli strumenti di sostegno al reddito”.

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