Prendiamo atto della laconica risposta dell’Assessore Luca Zeni all’Interrogazione n. 6038/XV – che verteva sui nuovi possibili indirizzi provinciali sull’obbligo vaccinale -, risposta con cui si replica che la Legge va applicata senza se e senza ma, in totale indifferenza ai tantissimi che sui molteplici obblighi vaccinali hanno dei dubbi. Peccato, perché poteva essere per Trento un’occasione di seguire Bolzano in un ragionamento prudenziale oggi ancor più valido di ieri, nel momento in cui sembra essere sempre più messa in discussione la linea vaccinale che aspre criticità ha sollevato per tantissime famiglie.
Vero è che a livello provinciale vi sono stati, sui vaccini, dei dietrofront per quanto riguarda le iscrizioni alle colonie estive, però è altrettanto vero che resta incredibile la volontà di essere i primi della classe rispetto a tutto il territorio nazionale, volontà sfociata nel surreale invio di Forze dell’Ordine dinnanzi a una scuola materna per l’esclusione di un bambino.
Dinnanzi a tutto ciò continuiamo a non aver parole, sottolineando su questo tema l’opportunità di soluzioni condivise dato che ciò che viene chiesto dalla grande maggioranza delle famiglie sono i test anticorpali per capire effettivamente quali siano le malattie dalle quali i bambini sono immuni, e quali invece necessitano assolutamente del vaccino. Tutte questioni delle quali, evidentemente, con la sindrome da primo della classe l’Assessore alla salute della provincia di Trento non vuole in alcun modo sentir parlare.
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Cons. Claudio Civettini
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