Si è svolta stamane, alle ore 11:00, presso il Palazzo della Regione una importante conferenza stampa, alla presenza del Consigliere Civettini di un lavoratore, in rappresentanza di un folto gruppo di persone operanti in “Azione 19”, finalizzata a mettere in luce le enormi problematicità che investono coloro che in “Azione 19” vi lavorano.
Problematicità che investono la retribuzione – appena 6.39 euro lordi l’ora, comprensivi di tredicesima, quattordicesima e trattamento di fine rapporto – e l’erogazione degli stipendi, che avviene con anche quattro mesi e oltre di ritardo.
Non solo. Delle circa 2.000 persone attive in “Azione 19” – platea vasta ma in crescita, come riconosciuto dall’Assessore Olivi, che così indirettamente smentisce la tesi di un Trentino economicamente dinamico -, circa la metà sono mariti e padri o madri di famiglia che, oltre che sostentarsi, debbono provvedere al mantenimento del proprio nucleo familiare, delle spese scolastiche per i propri figli e quant’altro. Di qui la denuncia di una situazione, quella attuale, davvero insostenibile.
Se infatti “Azione 19”, da una parte, ancora risponde a finalità di supporto per persone colpite da varie forme di dipendenza, dall’altra non soddisfa affatto tutti i padri e le madri di famiglia che vi sono impegnati. E’ così emersa la necessità – più volte rilanciata nella conferenza stampa – di una parificazione di queste persone- senza aprire assurde guerre tra poveri – alle condizioni riservate ai lavoratori del “Progettone” oppure a una collaborazione sinergica tra Provincia e aziende sul territorio affinché essi siano reinseriti nel circuito lavorativo purché, questo è il punto, qualcosa venga fatto.
Così com’è infatti, la situazione di quanti sono attivi in “Azione 19” è destinata a peggiorare, e somiglia – socialmente parlando, s’intende – sempre più in una bomba che potrebbe esplodere, con tutte le nefaste e prevedibili conseguenze. Ragion per cui si auspica che l’appello lanciato questa mattina – un appello, lo si ripete, non finalizzato a chiedere favori alle Istituzioni, ma solo maggiore umanità – non resti inascoltato.