Mentre si tagliano servizi alle persone(guardie mediche e punti nascita), dall’altra si investono risorse per vigilare h24 la presenza dei lupi!) C’è chi banchetta in qualche rifugio come qualche assessore provinciale e chi invece, come i lupi, a Canazei, visti banchettare addirittura vicini ad una scuola, in pieno centro abitato, dopo averli avvistati a Penia e Campitello.
Un branco di lupi, che per svernare si sarebbe abbassato di quota dopo lo aggressioni alle mandrie in Val Duron e Fedaia, a quali, l’immobilismo dell’assessore e del Presidente della Giunta, propone la richiesta di usare i pallini di gomma, per spaventarli e per dissuaderli dagli avvicinamento ai centri abitati.
Poi, per tranquillizzare la popolazione, l’annuncio che, mentre si accorpano o chiudono guardie mediche e centri nascite, dall’altra, squadre di addetti provinciali e Guardie forestali, starebbero seguendo 24 ore su 24, oltre gli orsi, ora anche i branchi di lupi, con evidente sperpero di denari, che vengono verosimilmente dirottati dai servizi alla persona sopra richiamati.
Una situazioni dove, la Provincia di Bolzano avrebbe risposto in modo chiaro e dove invece la Provincia di Trento-come sempre-si sta distinguendo per essere suddita delle decisioni romane, ingabbiate da scelte europee che non hanno alcuna attinenza con la realtà dei luoghi e delle problematiche derivanti dalla presenza dei lupi in alta val di Fassa.
Nella certezza che a questa situazione di pericolo, debba essere messa una parola fine, va detto che le scelte si debbono e si possono fare, a prescindere se quel lupo, all’interno del branco sia o meno malato, affinché non succeda quello che le mamme e le Famiglie temono e che ci auguriamo non possa mai succedere, ossia qualche aggressione alle persone, anche se solo per difendersi o difendere il proprio cibo.
Tutto ciò premesso, pur comprendendo l’asserita tranquillità del Sindaco di Canazei generata dal ruolo di cui investito ma che nella realtà chiede che agli annunci seguano i fatti concreti, ci sembra doveroso portare il tema all’attenzione della Giunta provinciale affinché scelga se state dalla parte della sicurezza dei cittadini, della pastorizia d’alta montagna e dei centri abitati –questa volta in valle di Fassa-o se si scelga invece una politica attendista ,nella speranza che nulla succeda e che la “provvidenza” risolva magari “anonimamente” dando soluzione al problema.
Doveroso, anche per dare risposte concrete alla legittima preoccupazioni dei residenti, dove questa volta non si potrà rispondere invitando a recintare i propri figli mentre slittano o sciano sulla neve, né tanto meno recintare i centri abitati.
*
Tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:
• Dando per scontata la piena conoscenza della problematica sopraesposta, quali siano le informazioni sulla presenza dei lupi nell’alta val di Fassa, quali siano i posizionamenti dei branchi accertati e quali gli spostamenti degli stessi;
• Se corrisponde al vero che il fenomeno della presenza dei lupi sia monitorato h 24 dalle Autorità e personale provinciale, quali le tecniche di controllo e quante le persone impiegate in tale progetto e da quanto tempo sia attivo lo stesso piano di controllo e quali i costi per sostenere detta attività nelle 24 ore;
• Quale strategia e quali atti concreti si intendano attuare, onde evitare che tali branchi possano trovare facili scorciatoie per l’approvvigionamento del cibo, avvicinandosi ai centri abitati e quale sia la strategia per evitare la presenza che oggi parrebbe sfuggita di mano al controllo stesso;
• Se vi sia un piano ragionato che abbia come obiettivo la riduzione riproduttiva dei branchi stessi e quale invece la strategia per evitare contaminazioni riproduttive che darebbero vita a ibridi che sarebbero ancora più pericolosi del lupo stesso;
• Quale presenza di lupi, in termini numerici secondo la scienza e la conoscenza, siano compatibili con la strutturazione dell’alta val di Fassa, oggi strutturata con una presenza turistica pluristagionale diffusa sia nel centri abitati, sia in alta montagna e una rete altrettanto diffusa di pastorizia nei pascoli, fonte di reddito indispensabile per molte famiglie del luogo;
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.
*
Cons. Claudio Civettini