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CIVETTINI – INTERROGAZIONE * “CARNEVALI TRENTINI MESSI A RISCHIO DA NORME SICUREZZA? MANIFESTAZIONI PAESANE A RISCHIO BUROCRAZIA E PIANI SICUREZZA INSOSTENIBILI”

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11.00 - domenica 21 gennaio 2018

Carnevali trentini messi a rischio dalle norme di sicurezza? Manifestazioni paesane a rischio burocrazia eccessiva e piani della sicurezza insostenibili! Nessuna diversificazione tra grossi centri urbani e paesi rurali e ai Sindaci ogni responsabilità per ogni deroga concessa?

Questo atto ispettivo viene prodotto, pur nel rispetto della Circolare del Commissariato del Governo che in data 13 giugno 2017, dopo i fatti di Torino, ha disposto una serie di misure preventive, in tema di sicurezza. Sicurezza, che nei fatti, valutando i pericoli possibili nelle manifestazioni dei grossi centri urbani, parifica ogni luogo, obbligando “condizioni di sicurezza in occasione dell’organizzazione di attività di spettacolo e trattenimento”, anche nei piccoli centri, dove le manifestazioni popolari, sono una tradizione sostenibile, proprio per la presenza di un volontariato popolare, nei luoghi pubblici di vita quotidiana.

Un insieme di procedure e norme che, in nome della sicurezza nei centri urbani ad alta densità abitativa, paralizzerebbero gran parte delle attività nei territori, a fronte delle prescrizioni che partendo dalla richiesta di Scia, ove prevista alla produzione aggiornata delle licenze di agibilità e altre complicate certificazioni, fino alle procedure Siae, metterebbero in seria difficoltà, la sopravvivenza delle manifestazioni rurali della tradizione, gestite esclusivamente da volontari.

Procedure che erano peraltro già richiamate nella circolare della Provincia Autonoma di Trento nel maggio 2017, ma che con la nuova circolare del 28 giugno, la Polizia amministrativa Provinciale, ammonisce che per le manifestazioni di ogni genere, aperte al pubblico, «non sarà più sufficiente produrre i modelli autocertificati e la relativa domanda, per consentire l’istruttoria, dovrà essere presentata almeno 30 giorni prima rispetto all’evento e una completa documentazione tecnica necessaria (planimetria dei luoghi, foto, relazione)», che evidentemente dovranno essere redatte da tecnici autorizzati.

La tematica ci viene segnalata da parecchi comitati di diversa provenienza, che seguono le ormai prossime manifestazioni carnevalesche, che ci evidenziano una serie di problemi legati a dette disposizioni, primo fra tutti, la mancata differenziazione tra centri urbani di una certa entità e piccoli centri rurali, dove la tradizione impone una gestione fatta dalle famiglie del luogo, anche se aperta a tutti i cittadini.

La criticità più evidente concerne il percorso burocratico necessario per arrivare ad ottenere l’abilitazione, dove il volontariato è l’anima della vitalità rurale, che non si può permettere di sostenere costi quali quelli legati alla gestione burocratica di un piano della sicurezza che se è verosimilmente sostenibile nei grossi centri, diventa impraticabile nei piccoli centri dove – ad esempio – la maccheronata carnevalesca è un tradizione praticabile, proprio per la semplicità cui era gestita e proposta.

Praticabilità oggi messa in serio dubbio, per i percorsi della burocrazia, nel caso in cui – e sono ormai tutte – queste manifestazioni paesane superino le 200 ipotetiche persone frequentanti in termini di presenza, ove nel caso, vige l’obbligo della presentazione di un apposito e dettagliato piano di sicurezza (comprensivo di barriere jersey, individuazione di vie di fuga e quant’altro), che deve essere necessariamente redatto da un tecnico e da un ingegnere o un professionista della sicurezza. Tutto questo, va da sé, con aumento vertiginoso dei costi.

Tanto che piccole associazioni dei vari centri rurali, a fronte di ciò, sono messe a dura prova e ora pensano di non essere più presenti nelle classiche maccheronate o manifestazioni di questo genere. Costi legati ad un insieme di regole, non da ultima quella del divieto di somministrazione di bevande in bottiglie di vetro ma anche di mescita di alcolici ai minori, con l’obbligo della verifica della maggiore età, accollando ai soggetti volontari, l’onere del controllo e rimandando-scaricandole- le responsabilità sulle spalle dei poveri Sindaci, in caso di deroga concessa di ogni sorta, lasciando così a questi ultimi, la responsabilità della sicurezza.

Sicurezza pubblica, che seppur dovuta in ogni luogo, spetta semmai agli organi di Stato garantirla e non può certo essere delegata ai volontari attori e promotori delle maccheronate carnevalesche, né essere scaricate sulle spalle dei Sindaci, sulle quali gravano ormai troppe e insostenibili responsabilità civili e penali.

E se è vero che la regolamentazione della sicurezza, come competenza, spetta allo Stato centrale, è altrettanto vero come pensare a simili obblighi, nelle piccole realtà, si traduce in una impraticabilità di manifestazioni popolari quali quelle che nelle prossime settimane, quasi tutti i paesi e frazioni, si apprestano ad offrire ai cittadini, per gli appuntamenti carnevaleschi.

Da qui – sollecitati dalla preoccupazioni di qualche sindaco e dalle associazioni organizzatrici –  la necessità del presente atto ispettivo, finalizzato a comprendere quali siano le normative di riferimento per quanto riguarda il volontariato sul territorio che si appresta alle feste di piazza del carnevale e, la Polizia Amministrativa della Provincia, a fronte delle circolari sopra citate, abbia di fatto, demandato ai Sindaci e ai volontari ogni responsabilità e ogni onere, anche in ordine alle eventuali deroghe, rendendo duramente così percorribile, la strada di quel volontariato e gestione politica territoriale, di manifestazioni quasi spontanee, che da sempre animano i territori anche più piccoli, del sistema rurale trentino.

Questo, anche nella necessità di proporre una gestione semplificata delle procedure – oggi insostenibili – ma soprattutto una consulenza semplificata e in rete, cui la Provincia non potrebbe sottrarsi, pena il verosimile estinguersi della presenza di quel volontariato che non può certo essere gravato dell’onere dei piani di sicurezza che spettano a ben altri organi della gestione della vita pubblica.

 

*

Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:

Se si confermino i contenuti delle circolari della Polizia Amministrativa provinciale che, nei fatti, parificando ogni territorio e senza alcun distinguo tra i grossi centri urbani di valle e le piccole realtà rurali e delle frazioni, gravano sulle organizzazioni dei numerosi carnevali trentini, l’onere della responsabilità in tema di siscurezza,prescivendo,senza distinguo alcuno, piani della sicurezza, vie di fuga, installazioni di barriere New Jersey, divieto all’utilizzo di bottiglie nonché altre prescrizioni, scaricando sui Sindaci, la responsabilità per ogni eventuale deroga che comporta – nei fatti – la responsabilità penale e civile in caso di incidenti di qualsiasi genere;

Se, a fronte dell’applicazione delle prescrizioni previste a livello nazionale e scaturite dopo i tristi fatti di Torino, si sia valutato, a livello provinciale, l’ammontare dell’onere dei costi cui le Associazioni di volontariato dei nostri paesi sono gravate, sia in senso di responsabilità, sia in termini di costi, per dover ottemperare alle prescrizioni previste e codificate senza che verosimilmente siano state valutate le differenze evidenti tra grossi centri urbani e piccoli centri rurali;

Se e come si sia pensato di intervenire, a livello provinciale, a supporto pratico e concreto, a sostegno delle associazioni organizzatrici – ad esempio dei vari carnevali trentini – per l’istruttoria delle pratiche richieste, esentandole o prendendo in carico costi che diversamente –per molte realtà – sarebbero insostenibili;

Se, a fronte dello scarico delle responsabilità in carico ai Sindaci in caso di concessione di deroghe che parrebbero spesso indispensabili, si sia pensato e concretamente attuato, un piano di supporto – ma anche assicurativo – a tutela di quella figura – quella del Primo cittadino – sempre più messa in discussione ma sempre più oberata da responsabilità penali e civili in caso di ogni qualsivoglia incidente, ivi compreso quanto previsto dalle delibere comunicate –sul tema specifico-dal Servizio di Polizia Amministrativa provinciale.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

Cons. Claudio Civettini

Civica trentina

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