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CIVETTINI* INTERROGAZIONE: APICOLTURA TRENTINA IN GINOCCHIO NEL 2017 CON CALO DEL 70% DELLA PRODUZIONE, QUALI I PIANI DI SOSTEGNO?

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08.00 - domenica 19 novembre 2017

Non è un semplice e generico allarme, ma un vero e proprio richiamo alle responsabilità di tutti, quello lanciato dal presidente degli apicoltori trentini alla luce degli inquietanti dati dell’ultimo periodo, con riferimento ai quali – stando alle stime più aggiornate – pare che il 70% della produzione, quest’anno, sia purtroppo destinata a saltare, con intere tipologie che risultano completamente scomparse, come quella di acacia la cui produzione pare ormai azzerata.

Un vero e proprio scenario da incubo che, a ben vedere, interessa sostanzialmente un po’ tutta la penisola italiana, ma che – a causa principalmente di gelate e grandinate – ha nel Trentino un teatro tristamente attuale. Con l’esito che, in questa stagione, gli operatori impegnati nel settore pare riusciranno, se tutto va bene, a salvare solamente un po’ di produzione più tardiva, i mieli scuri come quelli di tiglio e castagno. Ciò non toglie, tuttavia, come tutta la produzione di primavera sia perduta.

Ne consegue, considerando l’importanza che su più versanti riveste il miele in Trentino, la necessità di investire della questione – e con urgenza – l’Amministrazione provinciale al fine di sapere, se consapevole di quanto fin qui riportato, quali contromisure e quali forme di sostegno siano già stata erogate e quante, ed entro quali termini, lo saranno per sostenere gli apicoltori trentini, messi letteralmente in ginocchio dall’imprevedibilità di un clima loro sempre più ostile.

 

*

Tutto ciò premesso Il sottoscritto Consigliere interroga Il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:

• Se corrisponda al vero quanto riferito in premessa circa il fatto che, quest’anno, il 70% della produzione di miele, in Trentino, destinata a saltare, con intere tipologie che risultano completamente scomparse, come quella di acacia la cui produzione pare ormai azzerata;

• Se corrisponda al vero che siffatto fenomeno, ben lungi dall’essere dovuto a responsabilità degli apicoltori, risulta l’amaro frutto di condizioni climatiche sempre più dure e imprevedibili;

• Se si siano coinvolti gli apicoltori sul problema e se si sia pensato ad un coinvolgimento ulteriore della Fondazione Mach, dando risorse e strumenti per coordinare il fenomeno;

• Se condivida la necessità, a fronte della citata crisi dell’apicoltura, di sostenere con ogni mezzo l’eccezionalità di questo danno che colpisce l’intero settore, ma soprattutto tutto il mondo dell’agricoltura per le evidenti conseguenze;

• Entro quali termini e secondo quali modalità, in caso affermativo rispetto al quesito precedente, intenda attivarsi in tal senso.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

Cons. Claudio Civettini

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