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CIVETTINI – INTERROGAZIONE * A ROVERETO GUARDIE MEDICHE INSUFFICIENTI CODE E DISAGI PER I PAZIENTI NEI PONTI FESTIVI: IN FILA PER ORE NONOSTANTE L’ANNUNCIATO PICCO INFLUENZALE IN CORSO

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09.41 - sabato 30 dicembre 2017

Ci viene segnalata una situazione incresciosa successa il venerdì 29, presso gli ambulatori della Guardia medica, all’Ospedale di Rovereto.

La situazione, nasce dal fatto che  i medici di base dal 29 sera, fino a lunedì 2 gennaio, non saranno in servizio per le festività di fine anno e tutto il bacino d’utenza sanitaria, grava sulla organizzazione delle Guardie mediche, che con grande professionalità, nonostante i pochi mezzi e con una organizzazione sanitaria carente, ad esempio sulla messa in rete dei dati sensibili dei pazienti, obbiettivamente non riescono a seguire ,ad esempio,l’annunnciato picco influenzale che sembra aver colpito anche numerosi roveretani o residenti in Vallagarina.

Il caso ci è dato da un paziente che arriva alle 19.45 presso detto ambulatorio e si trova subito una fila di altri utenti di 7 persone che aspettano la Guardia medica in arrivo per le ore 20.

Due sono i medici in servizio, come previsto dall’Azienda sanitaria e il paziente in questione, in uno stato non certo buono e che con difficoltà attende questo momento, dopo ben 2 ore e 15 di attesa, viene ricevuto circa alle 22

Nel frattempo, probabilmente colpa appunto dalla presenza influenzale in corso, si è formata una coda di oltre 20 persone, tanto che i medici in servizio, presi da richieste di interventi domiciliari e pazienti in attesa in ambulatorio, si vedono costretti ad informare i presenti che sono chiamati a delle urgenze (due in verità), chiedendo quindi agli utenti/pazienti ammalati, di spostarsi su Mori o altre guardie mediche che, in verità, sono lontanissime e altrettanto impegnate.

I due medici-va detto- a dire del paziente che ci ha segnalato il caso- sono bravissimi  e fanno tutto quello che potevano per accelerare l’iter di visite e diagnosi, ma evidentemete,il problema sta nella insufficienza numerica dei professionisti in campo e dalla miopia gestionale dell’azienda sanitaria che non avendo previsto il lungo ponte dei medici di base, coniugato con l’epidemia influenzale in atto, non hanno saputo applicare la necessaria mobilità nella presenza in organico, di un adeguato numero di Guardie mediche a presidio del territorio.

Una carenza-quella del numero dei medici disponibili che si devono fare in quattro per seguire la massa delle richieste dividendosi tra visite ambulatoriali e domiciliari-rilevata da tutta la lunga coda dei pazienti in attesa ambulatoriale, soprattutto a fronte di una epidemia annunciata e che solo la buona volontà collaborativa dei familiari dei pazienti stessi, non ha mandato in tilt il sistema, con la richiesta di così numerose visite domiciliari.

La domanda spontanea che nasce da cittadino, è come sia possibile che, chi governa la sanità trentina ,non abbia presente l’organizzazione sanitaria territoriale tanto sbandierata, spesso a vanvera, e non abbia previsto-proprio in risposta all’annunciata crisi influenzale che colpisce un numero imponente anche di trentini e visto il concomitante ponte di fine anno- una doverosa implementazione del servizio con mobilità attiva, impegnando più medici disponibili al servizio dell’indispensabile ufficio della Guardia Medica, visto anche che-così facendo-oltre a non intasare il Pronto soccorso, avrebbe dato risposte efficaci, senza gravare sulla salute e la pazienza delle decine di pazienti, lasciati in ambulatorio in ore insopportabili di attesa.

 

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Tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere interroga Il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:

 

  • Se si confermi o si smentisca che sarebbe in atto anche in Trentino, l’annunciato picco influenzale e in caso di conferma, come si siano programmati i presidi sanitari, Guardie mediche comprese, per affrontare i lunghi ponti natalizi e di fine anno, per dare risposte concrete, visto che in verità, il presidio roveretano e della Vallagarina, avrebbe dimostrato-nonostante la professionalità dei 2 medici in servizio-ampie lacune organizzative e di risposte concrete alla popolazione;
  • Quali siano le ragioni della palese assenza di una flessibilità della presenza di medici a presidio della Guardia medica che dovendosi arrabattare tra visite domiciliari e ambulatoriali, avrebbe dimostrato tutti i suoi limiti organizzativi, non certo per colpa della disponibilità dei professionisti in questione, quanto piuttosto per quella che parrebbe una palese miopia organizzativa a fronte di un momento dove era annunciata una epidemia influenzale;
  • Se sia tollerabile che, in pochi minuti, presso la Guardia medica di Rovereto, si sia formata una coda di oltre 20/30 persone in attesa, tanto che, davanti alla palese impotenza operativa e al grande senso di responsabilità dei professionisti operanti, si sia preferito invitare i presenti a trasferirsi presso altri presidi territoriali, per cercare di dare risposte concrete all’impossibilità di uno svolgimento accurato di ogni paziente;
  • Come si intenda rispondere a queste situazioni che, così stanti le cose, ad ogni ponte o ad ogni pandemia annunciata, è da prevedersi un ripetersi della situazione di insostenibile attesa per i pazienti;

 

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

Cons. Claudio Civettini

Civica trentina

 

 

 

 

 

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