Coordinatori medici e i clinici delle Case di Riposo del Trentino iniziano ad essere molto preoccupati ed a chiamarci per sapere come devono comportarsi dal momento che non verrebbero date loro le protezioni DPI previste per il personale medico ospedaliero, specialistico, convenzionato aziendale del Trentino, avendo contratti annuali di libera professione che non prevedevano tale situazione specifica e li espone ad essere veicolo di contagio per tutti gli ospiti presenti nelle Case di Riposo stesse.
Da oggi ci sarebbe anche un caso positivo di coronavirus in una RSA vicina a Trento, ora ospedalizzato al S. Chiara, ma che nei giorni scorsi avrebbe potuto contagiare più ospiti della stessa RSA, mentre altri due casi sono attualmente sospetti e non abbiamo notizie se hanno chiamato anche le guardie mediche, che ora rifiuterebbero di andare nelle RSA di notte.
Pertanto Cisl medici del Trentino e l’Associazione provinciale dei Coordinatori medici delle RSA (ASCCOOR) affiliata a noi, chiedono che la Provincia e l’Assessore Segnana tengano presente che molti di questi medici delle RSA sono anche guardie mediche e medici di base, a rischio di infettare popolazioni intere, senza che nè da parte del Dipartimento diretto dal dr Ruscitti,che si è negato a noi per ciò, che dell’Upipa, ci sia ad oggi l’ intenzione di tutelare i nostri medici,retribuiti 8-10 euro all’ora, negando ogni dialettica con il sindacato e la associazione che li rappresenta.
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Dott.Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino