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CISL MEDICI – TRENTINO * GUARDIE MEDICHE: « INVIARE COME UNITÀ SPECIALI GLI APPENA LAUREATI SENZA NEPPURE UN TITOLO ABILITATIVO CERTIFICATO APPARE UN AZZARDO »

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09.31 - mercoledì 18 marzo 2020

Innanzitutto Cisl medici del Trentino si dichiara dispiaciuto per quanto accaduto al dott. Bordon ma ancora più per la sua stretta collaboratrice, per quello che stanno vivendo, in riferimento alle notizie di stampa di questa mattina.

Ma nei riguardi del suo trionfalismo, relativamente ai 10.000 medici che arriverannno, ed alla Delibera di Giunta pronta per essere firmata da Fugatti, concernente “Disposizioni urgenti per l’istituzione, ai sensi dell’articolo 8 del decreto legge n.14/2020 di Unità speciali per la gestione dei pazienti affetti da CODIV-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero” (vedi ventilazione non invasiva o invasiva), egli immagina automatismi che sono tutti da dimostrare, con migliaia di Medici di medicina generale che risalirebbero l’Adige per arrivare in Trentino al ritmo della fanfara dei bandisti trentini, in un momento come questo in cui occorrono conoscenze, competenze ed esperienza specialistica nei territori periferici e nelle valli.

Occorreva innanzitutto e soprattutto, per questi giovani, una assicurazione pensata ad hoc, perchè l’attuale risponde solo dei medici di guardia presenti nelle sedi ordinarie. Su questo si sarebbe potuto discutere nella trattativa in Provincia di una settimana fa, non certo di Euregio o di località turistiche a basso grado come la Valle di Fassa o quella dell’Altopiano della Paganella per pagare di più i giovani medici! Si sono invece confusi cavoli con trote, da parte di chi tossiva ad un palmo dal nostro naso.

Il decreto ministeriale che li prevede, poi, non è stato quello di accorciare l’ingresso nel mondo del lavoro dei laureati in Medicina, ma di dare lavori, di breve durata, e senza tutele, dettati dalla emergenza che stiamo vivendo. È stata, invece, impedita la possibilità, per 8000 medici giovani, di completare il loro percorso formativo.Un conto è essere laureato in medicina e chirurgia dopo sei anni di laurea, un altro di essere abilitato, un conto assumere un ruolo nella nostra società dopo un tirocinio più o meno lungo, specializzando o formando, cioè in possesso dell’unico requisito previsto dalla normativa vigente per accedere al lavoro nel SSP e SSN.

E’ corretto dire che in simili frangenti emergenziali si ha bisogno di tutti. Ma inviare come Unità speciali delle guardie mediche (10 sedi in Trentino parallele alle sedi di guardia medica ordinaria) gli appena laureati senza neppure un titolo abilitativo certificato, appare, a noi tecnici, un azzardo, se non saranno accompagnati da dirigenti medici del Dipartimento delle Cure primarie, quasi come i ragazzi del ‘99 al fronte in prima linea nella guerra ‘15-‘18 con le scarpe rotte ed i fucili della guerra d’indipendenza.

Un pericolo immane ed un sacrificio che potrebbe essere fatale per gli uni, i medici giovani, e per gli altri, i cittadini che li devono aspettare a casa per avere risposte che solo la conoscenza approfondita, la formazione specifica e la pratica derivante da anni di attività può dare.

Auguriamo, come Cisl medici del Trentino, impotenti dinnanzi a queste tragedie e a queste emergenzialità, comunque, a tutti coraggio e bravura!

 

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Dott.Nicola Paoli

Segretario generale Cisl medici del Trentino

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