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CISL MEDICI – TRENTINO * EX PRESIDIO MEZZOLOMBARDO: « CHIUSO DAL PRIMO SETTEMBRE 2014 PERCHÉ LE PRESTAZIONI CHE VI VENIVANO EROGATE RISULTAVANO “DISECONOMICHE“ »

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16.22 - martedì 3 marzo 2020

In riferimento alle dichiarazioni del dott. Devigili riguardanti l’ex Presidio di Mezzolombardo, corre l’obbligo segnalare che il 1°settembre 2014 veniva chiuso definitivamente il punto di Primo intervento perché le prestazioni che vi venivano erogate (dal dott. Devigili Giorgio, oggi candidato sindaco del PD a Mezzolombardo) risultavano “diseconomiche” …”dato il deficitario accesso degli utenti passato dai 7.950 del 2008 ai 1.217 del 2014”, secondo quanto affermava l’Assessore del PD Borgonovo Re.

Non ci ricordiamo di alcuna difesa “delle urgenze minori” da parte del candidato sindaco PD di cui sopra. Piuttosto, appassionate interrogazioni a nome Rodolfo Borga, a difesa del suo come il nostro ex Presidio Ospedaliero San Giovanni, chiuso definitivamente il 26 gennaio 2010, Sindaco di Mezzolombardo un esponente del PD.

Non abbiamo, in quegli anni, mai sentito il dott. Devigili protestare perchè era situato in un container, né quando l’orario di accesso è stato periodicamente ridotto.

Nè l’abbiamo visto strapparsi le vesti quando è stato trasferito in Medicina interna al S. Chiara di Trento, permettendo di chiudere il punto di primo intervento che resisteva insieme alla continuità assistenziale.

In riferimento ai medici di base citati dallo stesso senza cognitio causae, risale al 2010 il protocollo d’intesa sottoscritto dalla Giunta provinciale dell’allora Assessore Rossi, che si impegnava a trovare una casa comune per i tanti medici della rotaliana.

Intenzioni che Rossi stesso esplicitò al sottoscritto subito dopo e che è alla base dell’accordo collettivo provinciale firmato da entrambi nel 2013, prevedendo Mezzolombardo, tra le quattro AFT che dovevano per prime aprire i battenti entro il 2016.

Borga stesso presumeva in una sua interrogazione al Presidente del Consiglio che l’AFT non sarebbe stata attuata. Non certo per colpa di Rossi, piuttosto di chi, nell’Azienda sanitaria, di cui è “portavoce” Devigili oggi, aveva deciso di non dare attuazione alla aggregazione.

Solo nel corso del Comitato aziendale della medicina generale del novembre 2019, infatti, l’APSS di Trento, su pressante insistenza della Cisl medici, ha concordato ed approvato l’apertura dell’aggregazione funzionale territoriale di Mezzolombardo…ancora chiusa.

Dice invece parole ovvie, il dr. Devigili, candidato sindaco per il PD, quando afferma che “abbiamo pronto un piano di sviluppo del centro sanitario che prevede il potenziamento delle attività specialistiche…ed un ambulatorio dedicato alle urgenze “minori”.

A meno che non sia il portavoce aziendale di Bordon, e non un candidato sindaco PD a Mezzolombardo, è bene che si sappia che gli ambulatori specialistici, fin dal 2010 sono previsti nel Presidio di S.Giovanni e sono da ultimi stati implementati con la cardiologia del dott. Devigili ,mentre mancherà per sempre radiodiagnostica e il Centro per i disturbi alimentari.

Per quanto attiene all’ambulatorio sulle “urgenze minori”, è da cinque mesi che l’APSS tiene allertato uno specialista in Chirurgia d’Urgenza per l’ambulatorio di Mezzolombardo, trattenendolo in attività solo a Trento e procede a preparare il progetto per i “codici minori” per la AFT dei medici di famiglia.

Non abbiamo bisogno di un candidato sindaco ma di medici convenzionati e strumenti di primo livello.

Rimarchiamo infine che il Sindaco attuale non ha fallito per nulla la mediazione con il Sindacato di maggioranza assoluta della medicina generale, nè con il Gruppo di medici di Mezzolombardo, proponendosi e dando in uso gli ambulatori comunali anche quando ai medici è stata staccata l’elettricità da parte dell’APSS, e fino a quando i medici di famiglia non decideranno di andare al S.Giovanni.

Vero è invece che il ritardo è dovuto alle lungaggini dell’APSS, che attraverso un suo rappresentante, nell’ultimo Comitato provinciale della medicina generale, ci ha svelato che erano loro a non voler far partire l’aft di Mezzolombardo nell’accordo proposto da Zeni a noi nel 2018, confermando quanto ad oggi sta accadendo, nonostante il cambiamento di Giunta.

 

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Dott. Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino

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