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CISL MEDICI – TRENTINO * CORONAVIRUS: PAOLI, « PRIMA DI RILASCIARE IL CERTIFICATO PER IL RIENTRO A SCUOLA È RICHIESTA ALLE FAMIGLIE LA VERIFICA DI DIAGNOSI CERTA SUI FIGLI »

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10.29 - lunedì 9 marzo 2020

Visto che APSS e Provincia si stanno dimenticando che il medico di famiglia lavora in scienza, coscienza e verità, Cisl medici del Trentino segnala ai cittadini che per avere certezza che la diagnosi sia realmente di avvenuta guarigione, i nostri medici sono obbligati, date le disposizioni del Presidente Fugatti, a richiedere alle famiglie, prima di rilasciare il certificato per il rientro a scuola, la verifica di diagnosi certa sui figli, possibile solo con ulteriori accertamenti strumentali e bioumorali (leggasi anche tampone) da effettuarsi presso le strutture pubbliche, con ulteriore periodo di convalescenza per i figli a casa e ulteriori spese per le famiglia.

In un caso così particolare, ipotizziamo, forse la cosa migliore sarebbe stata far fare la certificazione all’ufficiale sanitario del distretto di appartenenza e dare un codice specifico ai medici con il quale gli studenti potevano accedere gratuitamente alle strutture aziendali per tali accertamenti doverosi per loro e necessari per noi.

In riferimento a quanto sta accadendo ai dirigenti medici che lavorano senza maschere protettive FFP2 nei pronto soccorsi degli ospedali delle valli trentine, se non quando si ha sentore di casi sospetti, rileviamo che, sentiti vari dirigenti medici di Milano e Torino la situazione attuale dice che sono infettati/contagiate decine di persone che non hanno alcuna sintomatologia o hanno sintomatologia di tutt’altra natura che non quella prevista dal triage telefonico.

Tutti costoro hanno i polmoni colassati e vengono intubati. Come è già accaduto anche da noi, non segnalato all’opinione pubblica. Pertanto abbiamo inviato urgente richiesta all’APSS di far indossare la maschera FFP2 ai nostri dirigenti medici dei pronto soccorsi, degli ambulatori specialistici interni e esterni, dei settori a alto rischio, per tutto il turno lavorativo se lo desiderano, e senza che i Direttori li redarguiscano per questo.

Infine ricordiamo che in queste ore si sta decidendo la chiusura degli impianti sciistici, dopo le esternazioni del Presidente Fugatti e dell’Assessore al turismo, mentre noi sappiamo per certo che tre giorni fa, tra Brescia e la valle giudicaria c’erano venti km di coda di turisti che andavano in Val Rendena.

Sarebbe stato sufficiente farli tornare indietro.

 

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Dott. Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino

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