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CISL MEDICI – TRENTINO * CASO PEDRI: PAOLI, « ALTRI MEDICI SONO “ FUGGITI ” DALL’” INOSPITALE ” CLIMA TRENTINO, L’ORDINE NON HA MAI AIUTATO IL SINDACATO »

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18.22 - mercoledì 16 giugno 2021

Mentre è in corso l’ennesima commissione inchiesta aziendale e pur ringraziando l’Ordine ed il suo Presidente ginecologo, per l’opera meritoria fino ad oggi sostenuta nei confronti di tutti i suoi iscritti che sono un poco anche i nostri, pur tuttavia meraviglia la presa di posizione nel caso della ginecologa dr.ssa Pedri, in cui si chiede urgente chiarezza ad Apss e si ipotizzerebbe il sospetto di “rilevanza deontologica per il rapporto tra colleghi”con verifica di profili disciplinari nei confronti di chissà chi, creando ancor più stress nei nostri specialisti dipendenti aziendali in tempo di Covid19

Riteniamo, come Cisl medici del Trentino, che ogni nostro professionista che lavora sul territorio, come negli innumerevoli ospedali di valle, abbia diritto alle sollecite chiarezze da parte dell’Ordine dei medici chirurghi a mezzo stampa, essendo decine e decine le posizione dei nostri medici che hanno diritto alle tutele sui posti di lavoro e nella difesa della loro dignità professionale.

Noi stessi abbiamo tra i nostri iscritti molte altre e altri Pedri, sotto pressione nei rispettivi reparti, settori, ambulatori comunali, territoriali, senza aver mai letto di un Presidente che si siede al tavolo aziendale a difesa di ognuno di loro, a fianco di sindacati come il nostro.

La dott.ssa Pedri è stata spostata da un Ospedale all’altro, come sono spostati tutti i giorni decine di altri medici che, in tempo di pandemia e non, sono obbligati anche a ferie forzate e cambio di mansione che non fanno parte del loro contratto attuale di lavoro.

Di tutto ciò non si parla mai e si insiste invece su un caso isolato che sta facendo solo audience nazionale, ma è già nella potestà dell’indagine giudiziaria.

Riteniamo, sentiti i nostri medici iscritti, che quanto potrebbe essere accaduto sul posto di lavoro alla dr.ssa Pedri, è accaduto innumerevoli altre volte ad altri medici che hanno optato per cambiare città e “fuggire” dall’”inospitale” clima trentino, laddove l’Ordine non è mai intervenuto aiutando il Sindacato .

Perchè ciò che riguarderebbe la Pedri, secondo quanto riferito dai suoi parenti in televisione, riguarda i rapporti interpersonali, interdipartimentali, interospedalieri che nel tempo, a Trento come a Cavalese, a Tione come a Borgo, ma anche fuori dal Trentino, hanno determinato e determinano pressioni indebite.

Hanno creato difficoltà nelle gestioni dei dirigenti di primo livello; sovraccarico di turni (alla faccia della legislatura europea); mancanza di adeguamento del contratto da oramai un decennio, dal punto di vista della riorganizzazione della dirigenza medica di primo livello come Pedri.

Hanno creato e creano ai dirigenti pressioni nelle loro attività specifiche; nei loro diritti al riposo in coloro che hanno più di 60 anni; che hanno determinato e determinano continue fughe verso il prepensionamento, il licenziamento,la malattia, le fratture familiari; ed inserimento di giovani non pronti a carichi, pressioni psicologiche, turnazioni di cosi alto profilo e stress lavorativo.

 

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Dr. Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino

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