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CISL MEDICI * CONSIGLIO PER LA SALUTE BASSA VALSUGANA E TESINO: PAOLI REPLICA AI SINDACI, « LA PAT NON STA TERGIVERSANDO SULLE ZONE CARENTI, NE È PROVA L’ACP DI MEDICINA GENERALE »

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10.58 - giovedì 14 ottobre 2021

Facciamo seguito alle dichiarazioni a mezzo stampa dei Sindaci del Consiglio per la salute della Bassa Valsugana e Tesino in riferimento alle zone carenti di medici di medicina generale per dichiarare, come Cisl medici, quanto segue:

1) La Provincia non sta affatto tergiversando sulle zone carenti.Ne è prova le modifiche dell’ACP della medicina generale di marzo 2020, nonché quelle in corso di attuazione in questi giorni con le OOSS della medicina generale,che ha in Cisl medici il Sindacato di maggioranza assoluta della categoria.

2) Già alcuni mesi fa APSS ha convocato il Comitato aziendale ex art.23 della medicina generale esponendoci le criticità in fieri della Bassa Valsugana e Tesino,in seguito alle dimissioni di due MMG, entrambi con proprio ambulatorio pagato di tasca propria,laddove erano in attesa di trovare un medico 224 cittadini dell’intero ambito.Risultavano in realtà medici con disponibilità di scelta, in quel momento, pari a 774 posti disponibili. Il Comitato ha dato parere favorevole all’ingresso di due medici incaricati provvisori che mantengono in essere le scelte dei medici in uscita fino a quando sarà possibile fare un Concorso regolare.Lo stesso sta avvendo in altre parti del Trentino, dove a fronte di numeri ingigantiti da apss di cittadini senza medico, nella realtà si è verificato che molti medici avevano ancora disponibilità di scelte ma non venivano scelti.

3) Per Concorso pubblico regolare si intende quello previsto dall’Accordo collettivo nazionale della medicina generale, al quale non può derogare neppure APSS di Trento, se non andando fuori legge e rischiando di non vedersii assegnati i fondi del Pnrr per la medicina generale.

4) Non centra nulla la mancata programmazione nazionale sulla medicina generale, in cui come Cisl medici attualmente siamo seduti al tavolo trattante a Roma per cercare in ogni momento di venire incontro alle Regioni ed alle Province autonome speciali in fatto di reperimento di forze nuove.Centra il fatto che sempre più medici optano per fare gli Usca a 40 Euro all’ora o i vaccinatori liberi professionisti a 60 euro l’ora piuttosto che il medico di medicina generale a 3,80 euro per paziente al mese.

5) Piuttosto, sarebbe opportuno che i Sindaci e chi di dovere, prendessero atto che a fronte di migliaia di pensionamenti e prepensionamenti dovuti alla pandemia da Covid19, ed agli scontri quotidiani che i nostri medici debbono subire con cittadini sempre più pretendenti e pretestuosi per i green pass, se vogliamo rendere appetibile in Trentino un posto per medico di famiglia è giocoforza necessario dargli la possibilità di avere un ambulatorio comunale o aziendale , compreso di materiale di medicazione e supporto informatico e personale di studio che lo possa supportare,del tutto gratuiti.

6) In tale direzione si sta muovendo, molto oculatamente, APSS ed Assessorato alla salute, con i Sindacati della medicina generale della provincia di Trento.Manca una risposta positiva in tal senso dai Comuni interessati dalle carenze.

7) In riferimento “alla concreta possibilità che si passi dagli attuali 1500 a 2000 assistiti”, questo è quanto stanno chiedendo alcuni medici che lavorano in Veneto e che sarebbero intenzionati a trasferirsi in Trentino solo a fronte di un allargamento del numero dei nostri assistiti.Nulla da obiettare, ma di questo va fatto un ragionamento giuridico e normativo riguardante l’attuale Accordo collettivo nazionale della medicina generale con Assessore e Direttore Generale APSS.

 

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Dott.Nicola Paoli
Segretario Generale Cisl medici del Trentino – Capodelegazione sindacale trattante a Roma

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