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CISL FP – TRENTINO * COVID – SANITÀ: « IL PREMIO CORONAVIRUS TANTO PROMESSO DALLA PAT È ARRIVATO SOLO PER UN NUMERO LIMITATO DEI DIPENDENTI DELL’APSS E DELLE ALTRE STRUTTURE SOCIO SANITARIE »

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18.08 - venerdì 17 luglio 2020

“Il premio coronavirus tanto promesso dalla Provincia è arrivato solo per un numero limitato dei dipendenti dell’Apss e delle altre strutture socio sanitarie. Adesso che la fase emergenziale acuta è passata”, queste le parole di Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, assieme a Silvano Parzian, Sandro Pilotti e Alfio Traverso che seguono la categoria della sanità pubblica e privata che aggiungono: “Non vorremmo che la Giunta si dimenticasse dell’enorme impegno e della grandissima professionalità messo in campo dai nostri operatori. E’ ora e tempo di convocare un tavolo perché le questioni aperte sono ancora tantissime e dobbiamo trovare un accordo condiviso “.

Fin da subito la Cisl Fp Trentino intervenuti per contestare il criterio di assegnazione del premio, quanto esclude il 70% dei professionisti della sanità pubblica e praticamente il 100% di quella privata. “Non è ancora stato fornito alcun chiarimento in merito al personale coinvolto nella fase due prevista dalla delibera. E’ necessario – dice Pallanch – riconoscere il giusto premio a queste lavoratrici e questi lavoratori, dopo la disponibilità e il grande impegno”.

La tensione resta alta sul premio. “Le richieste di confronto e approfondimento con piazza Dante – aggiungono Pallanch, Parzian, Pilotti e Traverso – cadono costantemente nel vuoto. Scelte unilaterali della Provincia senza discussione che dividono il personale. Ricordiamo inoltre il taglio da 20 milioni per l’indennità contrattuale. Il premio deve essere riconosciuto non solo al personale sanitario che è stato in prima linea, ma a tutti i dipendenti della Apss che con il loro lavoro hanno supportato questi colleghi. “
E’ necessario poi conclude Pallanch comprendere anche tutte le Rsa e le Apsp e la sanità privata”

Il sindacato di via Degasperi sarebbe bastato seguire la strada percorsa da altre regioni d’Italia come Toscana e Emilia-Romagna coerentemente col protocollo nazionale tra Stato, Regioni e parti sociali.

“Il Trentino è in ritardo e inoltre non sono state intraprese azioni particolarmente significative. C’è un’ampia platea ancora esclusa e servono risorse aggiuntive per risolvere questa situazione. La demotivazione è altissima nel comparto ma solo il grande senso di responsabilità dei nostri professionisti permette al sistema di andare avanti, ma non dobbiamo tirare troppo la corda….. “, concludono Pallanch, Parzian, Pilotti e Traverso.

 

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Beppe Pallanch

Segretario Generale Cisl Fp Trentino

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