Indagine sulle condizioni di sicurezza nelle aziende metalmeccaniche trentine.
INDAGINE SU 41 AZIENDE INDUSTRIALI PER OLTRE 4.500 LAVORATORI. FORTE RIDUZIONE DELLE PRODUZIONI E BUONA ATTUAZIONE DEI PROTOCOLLI DI SICUREZZA MA RESTANO CRITICITÀ. CON I PRIMI CASI POSITIVI IN 5 AZIENDE AUMENTA LA PREOCCUPAZIONE TRA I LAVORATORI. ANCHE DOPO CHIUSURA ATTIVITÀ ESSENZIALI SERVE RAFFORZARE L’IMPEGNO DANDO OPERATIVITÀ AI COMITATI AZIENDALI CON RLS E RLS PER L’APPLICAZIONE ANCORA PIÙ RIGOROSA DI TUTTE LE MISURE PER LE AZIENDE CHE RESTERANNO APERTE E PER GARANTIRE IL RIENTRO IN SICUREZZA A QUELLE CHE CHIUDERANNO DA GIOVEDÌ.
Premessa
Tra il 17 e il 20 marzo sono state raccolte 56 interviste tra i nostri delegati sindacali e RLS di 42 aziende industriali trentine che occupano complessivamente oltre 4.500 lavoratori (circa il 50% del settore provinciale). L’indagine, attraverso un dettagliato questionario di 52 domande, fa una fotografia del grado di attuazione delle misure di sicurezza a pochi giorni dal “PROTOCOLLO CONDIVISO DI REGOLAMENTAZIONE DELLE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19 NEI LUOGHI DI LAVORO”, firmato da Governo Sindacati e Associazioni datoriali lo scorso 14 marzo. L’indagine verrà riproposta da lunedì 23 marzo per monitorarne l’evoluzione dopo l’entrata in vigore del decreto “Cura Italia” del 18 marzo e del forte incremento registrato nei giorni scorsi delle richieste di cassa integrazione (non ancora disponibile al momento della compilazione della maggior parte dei questionari).
Contesto generale
L’indagine evidenzia che già alla vigilia dell’apertura della nuova Cassa Integrazione con causale COVID-19, l’attività produttiva di molte aziende industriali metalmeccaniche trentine ha subito una contrazione. Meno di un’azienda su 4 infatti ha mantenuto livelli produttivi ordinari e solo il 14% sta effettuando straordinari, peraltro in forte calo anche a causa delle pressioni e richieste di riduzione dei livelli produttivi avanzate dai sindacati.
