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CIC – CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI * BIOMETANO: « PROPOSTE PER NUOVO GOVERNO, PROMUOVERE IL SISTEMA DI RACCOLTA E RICICLO RIFIUTO ORGANICO»

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14.51 - mercoledì 9 novembre 2022

Promuovere e strutturare su tutto il territorio italiano il sistema di raccolta e riciclo del rifiuto organico e allineare i principi del PNGR (Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti) con le azioni del PNRR.

Sono queste le richieste che il CIC – Consorzio Italiano Compostatori ha rivolto al nuovo Governo nel corso della XXIV Conferenza Nazionale sul Compostaggio e Digestione Anaerobica che si è svolta il 9 novembre nell’ambito della 25ª edizione di Ecomondo, la Fiera Internazionale sulla Green e Circular Economy.

Il CIC, che quest’anno celebra i suoi 30 anni di attività con il motto “Dalla terra alla Terra”, durante la sessione plenaria – realizzata in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, ISPRA ed ECN – ha fatto il punto su raccolta e riciclo del rifiuto organico in Europa e in Italia e rilanciato alcuni temi cruciali, considerando il momento chiave del sistema del riciclo organico in Italia e la sua importanza: la filiera del biowaste è in grado di produrre dal rifiuto organico fertilizzante rinnovabile come il compost e combustibile sostenibile come il biometano.

In particolare, la neo Presidente del CIC Lella Miccolis, in occasione della costituzione del nuovo Governo, ha ribadito le richieste che il Consorzio rivolge alle istituzioni affinché quella del biowaste resti una filiera fondamentale per l’economia circolare dell’Italia.

1) Sostenere il recupero di materia da ogni rifiuto organico compostabile, promuovendo la centralità dei fertilizzanti organici e del carbonio nel suolo. Dalla trasformazione dei rifiuti a matrice organica, nel 2020 sono state ricavate circa 2,2 milioni di tonnellate di compost, fertilizzante naturale che può tornare alla terra e rivitalizzare il suolo. Considerando che il suolo è una risorsa non rinnovabile, è quanto mai urgente prevedere interventi normativi che supportino enti, imprenditori e associazioni per mettere in campo pratiche rigenerative atte ad arrestarne degrado e perdita di fertilità, riportando la materia organica nel suolo, per renderlo più resiliente e fertile e per contribuire alla decarbonizzazione dell’atmosfera attraverso l’assorbimento di carbonio.

2) Dare maggiore impulso alla quantità di rifiuti organici raccolti separatamente: in alcune aree geografiche non si è ancora dato seguito all’obbligo del 1 gennaio 2022. Con una raccolta differenziata a regime in tutta Italia e considerando l’andamento complessivo della popolazione residente, secondo le stime del CIC il Paese nel 2025 potrebbe arrivare a produrre più di 9 milioni di tonnellate all’anno di frazione organica, portando il settore del biowaste a 13.000 addetti generando circa €2,5 Mld di indotto.

3) Il CIC chiede inoltre supporto nel monitoraggio della qualità dei rifiuti organici raccolti e conferiti agli impianti di trattamento: solo in questo modo sarà possibile migliorare la qualità del compost prodotto a partire dai rifiuti organici, nonché ridurre significativamente la produzione di scarti che gli impianti sono obbligati ad avviare a smaltimento presso siti di terzi. Questo implica anche investire in termini di sensibilizzazione e informazione, per rendere i consumatori più consapevoli e attenti alla raccolta differenziata.

4) Relativamente al soddisfacimento del fabbisogno impiantistico e al miglioramento della capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti organici, secondo il CIC è fondamentale allineare i principi del PNGR, che intende fornire uno strumento di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione e gestione dei rifiuti, con le azioni previste dal PNRR per il finanziamento di progetti relativi all’impiantistica e quelle già in corso dell’Arera, con l’applicazione della regolazione degli impianti di trattamento.

“È necessario allineare gli interventi di PNGR, PNRR e Arera per evitare che, in assenza di un coordinamento coerente, si generi overcapacity impiantistica nonché sovrapposizione territoriale”, sottolinea la Presidente del CIC, Lella Miccolis.

Intanto un passo importante è rappresentato dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Decreto biometano, per la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti di biogas agricolo. Dal 2017, anno in cui il primo impianto associato al CIC ha immesso i primi metri cubi di biometano in rete, la situazione si è rapidamente evoluta: dalla trasformazione dei rifiuti a matrice organica, nel 2020 sono state ricavati 370 milioni di metri cubi di biogas.

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Chi è il CIC
Il Consorzio Italiano Compostatori è un’organizzazione senza fini di lucro che si occupa di promuovere e valorizzare le attività di riciclo di rifiuti e sottoprodotti a matrice organica e ha come finalità la produzione di compost, fertilizzanti organici e biometano.
Il Consorzio, che conta più di centotrenta consorziati, riunisce e rappresenta soggetti pubblici e privati produttori o gestori di impianti di compostaggio e di digestione anaerobica, associazioni di categoria, studi tecnici, laboratori, enti di ricerca, produttori di macchine e attrezzature e altre aziende interessate alle attività di compostaggio e di gestione dei rifiuti organici.

Il CIC è impegnato in numerose iniziative volte alla prevenzione della produzione di rifiuti organici e alla diffusione di una raccolta differenziata di qualità che permetta l’effettivo recupero degli scarti organici negli impianti di trattamento biologico. A tal fine, oltre a monitorare costantemente la qualità della frazione organica in ingresso agli impianti di compostaggio – o agli impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio – ha ideato programmi di qualità e sviluppato partnership con numerose associazioni nazionali ed internazionali.
Nel 2003 il CIC ha avviato il programma volontario Marchio Compost di Qualità CIC che, attraverso verifiche continue sul prodotto, attesta la qualità dei fertilizzanti organici prodotti negli impianti delle aziende consorziate.

Nel 2006 nasce poi il Marchio Compostabile CIC, un servizio fornito agli impianti consorziati che oggi garantisce l’oggettiva compostabilità dei manufatti biodegradabili durante il recupero del rifiuto organico negli impianti di compostaggio su scala industriale.
Oggi, oltre alle attività legate alla qualità di matrici e prodotti, il CIC è costantemente impegnato in numerose iniziative rivolte al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea nell’ambito del pacchetto dell’Economia Circolare recentemente approvato.
Maggiori informazioni sul sito istituzionale: www.compost.it

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