Apprendiamo dalla stampa locale che l’ex senatore Franco Panizza, colui che era dato per super favorito (è necessario ricordare il clamoroso sondaggio che lo dava in vantaggio di diverse lunghezze) e che invece è caduto sotto il fuoco del centro-destra autonomista, si arrogherebbe il diritto di “avvertire” i trentini da una presunta minaccia per la nostra autonomia: i neo-onorevoli eletti nella nostra provincia.
Quello che forse egli non ricorda è che mai come nella scorsa legislatura sono stati presentati dei ricorsi (arrivati al clamoroso numero di 70) contro delle leggi proposte dal governo di centro-sinistra a Roma (e votate anche dall’ex-senatore) in quanto lesive delle peculiarità della nostra autonomia.
Oltre a questo sarebbe necessario ricordare all’ex-senatore che per “essere degli autonomisti” non occorre che la parola “autonomia” sia presente nel nome del partito ma occorre dimostrarlo (il vecchio Pptt era il partito del popolo trentino tirolese e non vi era nessun riferimento alla nostra autonomia se non nei fatti e negli atti dei suoi rappresentanti), altrimenti ci si comporta come quelli che mettono le mutande e boxer della marca “uomo” per ricordarsi di essere “uomini”.
Al contrario, il cuore del centro-destra autonomista è alimentato dalla fiamma della libertà (dalla politica di costrizione e di sudditismo incarnata da Panizza), fiamma che, è bene ricordare, campeggiava anche sui manifesti dell’Asar (Associazione Studi Autonomistici Regionali).
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Claudio Cia
Consigliere provinciale e regionale Agire per il Trentino