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LANCIO D'AGENZIA

CIA * LA PROVINCIA DI TRENTO SI ARRENDE DI FRONTE ALLE TANTE ANOMALIE E SCARICA LA DIRIGENTE ZAPPINI

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14.51 - lunedì 5 febbraio 2018

È notizia di oggi che Luisa Zappini non sarà più responsabile della Centrale Unica di Emergenza della Provincia di Trento. «Una decisione che ormai non stupisce più chi sta seguendo da mesi questa vicenda – dichiara il consigliere di “Agire per il Trentino” Claudio Cia -, e che arriva in ritardo rispetto alle richieste di dimissioni della Dirigente avanzate dal sottoscritto nel corso del 2017».

Questa spirale discendente della Dirigente era iniziata con il caso del concorso pubblico per la Centrale Unica, con anomalie e irregolarità denunciate proprio dal consigliere Cia tramite interrogazioni ufficiali rivolte alla Giunta provinciale, dopo le quali il concorso era stato annullato, e segnalate dallo stesso anche ad Anac, Procura e Corte dei Conti.

«Di fronte alla richiesta di dimissioni della dirigente e dell’istituzione di una commissione di inchiesta – ricorda Cia -, Rossi dichiarava sui quotidiani che: “Non siamo nel Medioevo”. A distanza di mesi viene invece comunicata la decisione della Provincia di affidare la responsabilità della Cue ad altro dirigente “per ragioni di opportunità”».

Poche settimane fa è stato il caso delle elezioni del Collegio Ipasvi di Trento, convalidate dalla presidente del seggio Zappini nonostante il mancato raggiungimento del quorum, altro tema segnalato da Claudio Cia in Provincia, alla quale ha ora richiesto i dati delle ultime 5 votazioni per verificare se chi negli ultimi anni ha rappresentato gli infermieri trentini davanti alla Provincia, sia stato effettivamente legittimato da consultazioni rispettose della legge.

L’elezione in questione è stata poi annullata in autotutela e riconvocata: con il raddoppio della partecipazione Zappini ha perso anche la presidenza del Collegio infermieri, rifiutando di entrare nel Collegio come semplice membro del direttivo.

​​Era stata sempre Zappini ad avviare contro il consigliere Cia un oneroso procedimento disciplinare in seguito ad un’interrogazione sul tema della sanità, che lo ha costretto ad arrivare fino al Ministero della Salute a Roma per difendersi. «A breve arriverà la decisione finale da Roma, che ​confido mi darà ragione anche su questo versante, evidenziando un utilizzo improprio della carica di Presidente del Collegio infermieri.».

«La giustizia è come un treno – chiosa il consigliere -, quasi sempre in ritardo, ma prima o dopo arriva. Anche il potere politico si è arreso di fronte alle tante anomalie e scarica la signora Zappini: un tempo presidente dell’Upt, difesa a spada tratta da Dellai che ebbe a dire che la stessa era vittima di “un volgare processo mediatico-politico inaccettabile”, arrivando a dire che “quando i mal di pancia di qualche dipendente o il rancore di qualche consigliere finiscono per scatenare clamori di questo tipo, vuol dire che stiamo andando fuori dal seminato”. Insomma per lei Dellai era pronto a mettere la mani sul fuoco; meno male che non l’ha fatto, altrimenti ora si ritroverebbe con due moncherini».

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