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CGIL – TRENTINO * SICOR ROVERETO: « SE L’AD VUOLE GARANTIRE AI LAVORATORI SALARI SUPERIORI DEL 33% RISPETTO A QUELLI NAZIONALI, CONVOCHI IL SINDACATO AL TAVOLO PER FIRMARE GLI AUMENTI »

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14.02 - sabato 12 settembre 2020

Ieri, venerdì 11 settembre, i lavoratori della Sicor hanno nuovamente scioperato manifestando davanti all’azienda per difendere i loro salari, come avviene ormai quasi quotidianamente dallo scorso 20 luglio. Malgrado l’atteggiamento di chiusura sinora dimostrato dall’azienda, aggravato dalla lettera provocatoria inviata alla stampa giovedì scorso dall’Amministratore Delegato, i lavoratori Sicor continuano a mobilitarsi e a ricevere il sostegno del mondo del lavoro trentino.

Quando, durante il presidio di ieri, sono arrivate sui cellulari dei lavoratori le foto degli scioperi e delle manifestazioni di solidarietà in corso in contemporanea nelle altre aziende, sono scattati gli applausi. Alla lunga lista delle grandi fabbriche metalmeccaniche (e non solo) che si sono mobilitate per la Sicor, ieri si sono infatti aggiunti le lavoratrici e i lavoratori della Meccanica del Sarca a Pietramurata, della Almax a Mori e della MCS ad Ala: anche a loro le maestranze della Sicor esprimono sincera e profonda gratitudine. Nessuno, né i lavoratori della Sicor, né quelli delle altre aziende, si è lasciato infatti fuorviare dalle argomentazioni dell’azienda.

Anzitutto, circa la reale adesione agli scioperi, per conoscere la verità basta passare in Viale Caproni durante le manifestazioni, o chiedere ai lavoratori di Pama, Bonfiglioli, Metalsistem e Luxottica che hanno raggiunto le maestranze della Sicor fuori dai cancelli. Riguardo al fatto che, secondo Sicor, il costo del lavoro “era, e ancora adesso è, insostenibile in proporzione al fatturato”, parlano da soli i bilanci dell’azienda, che sono pubblici: mai un anno chiuso in perdita, utili sempre elevati e in linea con le altre aziende della medesima dimensione, costo del lavoro in rapporto al fatturato anch’esso in linea con quello delle aziende del medesimo settore. L’unico esercizio a chiudersi con un utile inferiore alla media è stato il 2018, anno del cambio di proprietà.

Non si capisce poi come si possa giustificare o anche solo parlare di licenziamenti, se nel frattempo l’azienda sta facendo straordinari e assume.
Riguardo poi al fatto che in Sicor le retribuzioni sarebbero del 40% superiori a quelle del Contratto Nazionale, delle due l’una: o a chi ha fornito questi numeri all’Amministratore Delegato serve un ripasso di matematica, o magari nella media del pollo ci è finito anche lo stipendio dell’Amministratore stesso.

I lavoratori della Sicor stanno scioperando perché con le azioni messe in campo dall’azienda – cancellazione del Premio di Risultato e della Quattordicesima e assorbimento del Superminimo – il loro salario integrativo in realtà sarà azzerato, altro che balle! Ma se le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di voler garantire ai lavoratori Sicor salari superiori del 33% rispetto a quelli del Contratto Nazionale non sono un imbroglio, allora convochi immediatamente il sindacato al tavolo per firmare gli aumenti!

 

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