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CGIL FP – TRENTO E DI BOLZANO: CONTRATTO GIUSTIZIA: ” LA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE SÜDTIROL INCAMERA I LAVORATORI MA NON RISPETTA GLI ACCORDI “

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16.31 - mercoledì 26 settembre 2018

«Sulla Giustizia, la Regione incamera i lavoratori ma non rispetta gli accordi»

Modifica di norme contrattuali, guarda caso, proprio alla vigilia del passaggio del personale giudiziario alla Regione, indisponibilità a trovare soluzioni per gli idonei al concorso nazionale, complicazioni per l’erogazione dell’una tantum già concordata, difficoltà nell’individuazione delle indennità ministeriali.

Ancora, resta irrisolta la questione della riqualificazione professionale, che la Regione vorrebbe subordinare a prove selettive quando, invece, a livello ministeriale è prevista con modalità diverse e certificate dagli organi di controllo.

Tutte situazioni che perdurano a 10 mesi dal “trasferimento” dei dipendenti e a quasi un anno e mezzo dagli accordi dell’1 giugno 2017. «L’ente pubblico – spiegano Luigi Diaspro e Cristina Masera della Fp Cgil di Trento e di Bolzano – continua a frapporre ostacoli agli impegni assunti e sottoscritti, e procrastina quanto già stabilito».

I due segretari ricordano al presidente Kompatscher che «Le lavoratrici e i lavoratori che volle incontrare nel maggio del 2017 non hanno dimenticato le promesse con cui lui si fece garante del rispetto della loro professionalità e del loro diritto alla carriera. I conseguenti accordi del primo giugno 2017 sancirono sia l’equiparazione tra i profili professionali (ministeriali e regionali) sia impegni precisi sulle questioni fondamentali riportate sopra».

È su quegli accordi che il personale ha deciso se diventare regionale o esercitare il diritto di opzione per rimanere nei ruoli statali, rassicurato soprattutto dalla garanzia di non perdere, con la Regione, la chance di riqualificazione professionale che – proprio in quei mesi – si avviava a livello nazionale, dopo 20 anni di blocco totale.

«Per questo, negli accordi venne assicurata a tutti la riqualificazione professionale a partire dall’1 gennaio 2018, come prevista dall’accordo nazionale del 26 aprile 2017, con la previsione di un apposito stanziamento di risorse.

Non accettiamo pertanto la pretesa – reiterata anche all’incontro di martedì 25 settembre malgrado l’opposizione di tutti i sindacati presenti – di voler sottoporre il personale a prove selettive che non siano le medesime previste nei bandi di livello nazionale, da cui il personale del distretto del Trentino Alto Adige è stato escluso proprio a causa della delega.

Questo perché è espressamente previsto negli accordi che – in sede di prima applicazione – la procedura deve tener conto dell’eccezionalità del processo di delega e di quanto avveniva presso l’amministrazione giudiziaria, ma anche perché la riqualificazione rappresenta un tassello del trasferimento per come era stato concordato».

Infine, allargando il quadro: «Denunciamo la mancata attivazione delle procedure di progressione 2016 per tutto il personale regionale e annunciamo fin d’ora che il continuare a frapporre ostacoli, ora di natura tecnica ora di interpretazione autentica, all’esigibilità degli accordi e il perdurare dei ritardi nelle procedure di progressione relative al 2016, determinerà conseguenti e adeguate iniziative di mobilitazione».

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