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CGIL – FP / TRENTINO * EMERGENZA PANDEMIA: DIASPRO, « GIÀ CONTAGIATI 82 OPERATORI SANITARI, IL SISTEMA NON È STATO MESSO IN SICUREZZA»

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20.46 - domenica 1 novembre 2020

Già contagiati 82 operatori sanitari. «Ma non ci danno i dati ufficiali. Raccogliamo informazioni dai luoghi di lavoro. Il sistema non è stato messo in sicurezza»

«In assenza di dati ufficiali, il numero dei contagiati nelle strutture sanitarie e socio sanitarie può essere desunto solo dalle notizie che raccogliamo sui luoghi di lavoro. A oggi si stimano oltre 30 contagiati nelle Rsa, oltre 40 nelle strutture sanitarie pubbliche, 12 in quelle private». Questo l’allarme della Fp Cgil che, col segretario generale Luigi Diaspro e la referente del settore Gianna Colle, puntano su 3 fattori chiave: primo il sistema socio sanitario pubblico è alla vigilia di una nuova emergenza. Secondo, l’estate non è stata sfruttata per mettere in sicurezza il sistema stesso e i suoi lavoratori. Terzo, i rappresentanti dei lavoratori non sono mai stati coinvolti per discutere di riorganizzazione del comparto, rafforzamento dei presidi territoriali, assunzioni con incentivi e prospettive di stabilizzazione, coinvolgimento delle strutture private sanitarie e del terzo settore. «Un’estate buttata via dalla politica che si è sottratta al confronto: avremmo potuto apportare il nostro contributo grazie alla conoscenza della situazione dei lavoratori. Oggi ne pagano tutti le conseguenze: operatori e cittadini».

Entrando nei dettagli: per sostituire i colleghi contagiati e ammalati i carichi di lavoro diventeranno ancora più insostenibili. «Irrita alquanto che, ora, siano gli stessi vertici delle strutture coinvolte a lamentare la carenza di organici: ma come, noi lo diciamo da anni, ancor prima dell’epidemia, e ci avete sempre detto che non era vero, non ci avete mai dato il quadro dei fabbisogni, delle ore di straordinario, delle assunzioni in rapporto alle cessazioni, delle nuove professionalità necessarie, e ora dite che manca personale?

Assumere a tempo determinato per il tempo della prima emergenza è stata una scelta sbagliata: tutti parlavano di una seconda ondata in autunno. Ora serve incentivare quelle assunzioni con previsione di una stabilizzazione, attribuendo punteggi aggiuntivi per quel periodo lavorativo. Ci sono professionalità che possono essere adeguatamente formate e messe a supporto di chi può essere spostato in prima linea».

Resta sul tavolo il tema del rinnovo dei contratti e della valorizzazione di tutte le professionalità: «È compito della politica e delle istituzioni confrontarsi col sindacato ed evitare derive che minano la tenuta del sistema socio sanitario pubblico. Il contratto della sanità privata recentemente e faticosamente rinnovato è un traguardo fondamentale per la parità dei trattamenti degli operatori. Un contratto unico è ora l’obiettivo per la realizzazione del principio che, a parità di lavoro, ci siano stessi diritti e stesse retribuzioni: per sconfiggere dumping e sfruttamento. Per questo il sindacato confederale è chiamato a contrastare i tentativi di divisione dei lavoratori, messi in atto approfittando dell’emergenza e dello stato d’animo degli operatori. I lavoratori meritano risposte, non conflitti interni. Sollecitiamo ancora una volta il presidente Fugatti e l’assessora Segnana a convocarci per un confronto urgente».

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