Nella vicenda Aquaspace c’è una categoria di lavoratori che è stata lasciata sola: i dipendenti dell’Agenzia per l’ambiente (Appa). Per Stefano Galvagni e Giampaolo Mastrogiuseppe, della Funzione pubblica Cgil: «Manca una presa di posizione chiara, delle istituzioni, a tutela di questi lavoratori e in particolare degli ispettori ambientali e di chi ha partecipato all’indagine.
Ci torna alla mente l’infelice interrogazione di un consigliere provinciale, che ha lasciato interdetti noi, ma che non ha creato lo stesso “trauma” in consiglio e tra la dirigenza della Provincia».
La Fp Cgil vuole richiamare l’attenzione sul tema della tutela dell’ambiente, che non può passare in secondo piano rispetto a quello della crescita economica, dello sviluppo e del lavoro. «L’imparzialità dei lavoratori dell’Appa non può e non deve essere messa in discussione, perché è sempre stata sottoposta ai controlli di legge, regolamenti e istituzioni, nonché a sistemi di certificazione di qualità molto severi».
Appa è ormai parte integrante del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (Snpa) istituito nel 2016. Inoltre, l’accreditamento presso Accredia implica un aggravio del lavoro: a tutela della correttezza di ogni dato che viene messo sui rapporti di prova. Rapporti che sono fondamentali nei contenziosi e nei dibattimenti, oltre che per tutte le azioni richieste dalle istituzioni italiane ed europee.
«I lavoratori interessati da questo appesantimento di attività non hanno mai ricevuto nulla a ristoro dell’impegno aggiuntivo. Pensiamo anche che le collaborazioni con gli altri enti vadano allargate e migliorate e che la legge istitutiva di Appa sia buona, ma con la nascita del Snpa necessiti di una revisione.
Snpa fa esplicito riferimento alle sinergie fra le Appa e le Arpa per creare dei “centri di eccellenza” e Appa Trento può dare molto all’intera Nazione, ma è importante pensare subito a quali sono i punti di forza e dove invece sia necessario richiedere supporto per poter offrire un servizio sempre al meglio».
Tutto il sistema Appa è parte integrante della reperibilità di Protezione civile e occorre rivisitare completamente questo servizio in maniera organica. «Le persone devono essere poste in condizione di operare per dare il meglio, è necessario ripensare in maniera integrale l’inquadramento di tutto il personale, evitando di operare per comparti stagni, come già è stato richiesto per tutto il resto del personale provinciale.
La richiesta di una presa in carico di questo tema da parte dell’amministrazione non è più rinviabile: i lavoratori hanno diritto a parità di trattamento a fronte della parità di lavoro svolto. Non si può pretendere di avere delle eccellenze, di essere accreditati, di dare risposte certe e veloci senza porre in campo un adeguato corrispettivo economico».