Trentino digitale. Basta menzogne. Cgil e Cisl: la Giunta era a conoscenza delle pendenze giudiziarie dell’ex presidente e aveva l’obbligo di approfondire, invece che fare finta di nulla. Comportamento irresponsabile.
“Sulla vicenda giudiziaria che ha portato alle dimissioni di Soj dalla guida di Trentino Digitale è ora che l’assessore Spinelli faccia chiarezza in modo definitivo. La Giunta infatti non può dire, una volta, di essere pienamente a conoscenza dei fatti e poi fare marcia indietro affermando di essere in possesso solo di informazioni generiche come ha fatto ieri l’assessore davanti al Consiglio provinciale”. Per Cgil e Cisl è arrivato il tempo che Piazza Dante faccia una seria assunzione di responsabilità nel rispetto della società pubblica, di chi ci lavora e della comunità. “Abbiamo sentito sufficienti menzogne su questa questione – affermano i segretari generale Andrea Grosselli e Michele Bezzi -.
Non si può decapitare una società per mettere ai vertici una persona che si è poi dimessa perché condannata in primo grado per bancarotta e peculato. E farlo essendo consapevoli del rischio che si correva. E’ gravissimo. L’assessore aveva l’obbligo di approfondire le pendenze giudiziarie di Soj, di cui erano comunque a conoscenza. Ammettano almeno la loro irresponsabilità. Mostrare delusione oggi è troppo facile”.
Per i sindacati in questo modo l’Esecutivo è responsabile anche della situazione di grave stallo in cui è stata precipitata la società: da un anno manca il piano industriale, non è ancora stato nominato un direttore e adesso c’è un consiglio di amministrazione con consiglieri senza deleghe, senza un presidente, in attesa di una nuova nomina, e con un vicepresidente che, oltre ad avere incarichi istituzionali, è stato bocciato nella selezione a direttore generale.
“Ci auguriamo almeno che questa volta la giunta, consapevole degli errori commessi, faccia una scelta ponderata valorizzando competenze e professionalità, non l’appartenenza politica. Trentino Digitale è una società strategica per la modernizzazione della pubblica amministrazione trentina, dalla Provincia ai Comuni, non possiamo permetterci questa gestione basata, quando va bene, solo sull’improvvisazione”, concludono.