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CGIL CISL UIL – TRENTO * CONTRATTO METALMECCANICI: « LA PROTESTA SI ALLARGA, NUOVI SCIOPERI SPONTANEI NELLE FABBRICHE TRENTINE ANCHE IN EBARA E PAMA »

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19.22 - lunedì 12 ottobre 2020

Contratto metalmeccanici, la protesta si allarga. Nuovi scioperi spontanei nelle fabbriche trentine. Si fermano tra le altre Ebara e Pama.

Si estende la protesta spontanea delle tute blu trentine per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Oggi hanno scioperato per un’ora gli stabilimenti Sapes di Storo e Condino, cento dipendenti, l’Ebara di Cles che conta 250 lavoratori, la Pama di Rovereto dove sono impiegati 250 lavoratori e lavoratrici e le Profilerie Trentine, sempre a Rovereto, che hanno circa 30 dipendenti.

Tutti gli scioperi hanno ottenuto una buona adesione, con punte di mobilitazione quasi totale in Sapes e alle Profilerie Trentine. Tutti gli scioperi sono partiti, come venerdì, in modo spontaneo, indetti dalle RSU per unirsi alle proteste che stanno scoppiando tra le tute blu di tutta Italia.

A dare il via alla mobilitazione è stata la rottura del tavolo con Federmeccanica sul rinnovo del contratto nazionale scaduto a dicembre dell’anno scorso.
Dopo diversi incontri il confronto si è bloccato sul punto degli aumenti.

I sindacati pretendono un accordo acquisitivo, che porti in tasca aumenti tangibili ai lavoratori. Federmeccanica vorrebbe, invece, bloccare gli aumenti per un’altra tornata contrattuale.
Una posizione inaccettabile per i lavoratori metalmeccanici, che non vedono aumenti veri da 5 anni. La controparte si oppone a qualsiasi incremento reale di salario, sostenendo che il Contratto Nazionale debba limitarsi tutt’al più ad adeguare i minimi salariali all’inflazione e che gli aumenti debbano essere semmai contrattati a livello aziendale. Un pretesto, secondo i sindacati, per non erogare nessun aumento, perché la contrattazione aziendale, in tutti questi anni, quando è andata bene, non è riuscita nemmeno a stare al passo con l’inflazione, ma in moltissime aziende è persino arretrata (quando non del tutto azzerata, come dimostra il caso della Sicor).

Intanto Fiom, Fim e Uil hanno proclamato a livello nazionale il blocco dello straordinario e della flessibilità e le prime 6 ore di sciopero, 2 da gestire a livello aziendale e 4 da tenersi il 5 di novembre.

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