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CGIL CISL UIL – TRENTINO * WELFARE: “ SPAZIO ARGENTO, SENZA RISORSE C’È IL RISCHIO DI FRUSTRARE ANCORA LE ATTESE DELLE FAMIGLIE “

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12.08 - sabato 10 settembre 2022

Spazio Argento. Senza risorse sufficienti la riforma non decolla. Sindacati dei pensionati: c’è il rischio di frustrare ancora le attese delle famiglie. Si lavori sull’integrazione tra sanitario e socio-assistenziale

“L’avvio dello Spazio Argento è una buona notizia. L’attesa è stata lunghissima, con una situazione di limbo che si è protratta troppo allungo sfiancando famiglie e anziani. Con il 1° ottobre si mette un punto fermo importante. La scommessa, adesso, è mettere i territori nelle condizioni di far funzionare la nuova organizzazione per evitare di creare una scatola vuota, frustrando ulteriormente le aspettative dei cittadini”. E’ quanto affermano i segretari provinciali dei pensionanti di Cgil, Cisl Uil, Ruggero Purin per lo Spi, Tamara Lambiase per Fnp e Claudio Luchini per la Uilp.

Restano da sciogliere due nodi importanti, la dotazione di risorse adeguate e come la nuova organizzazione si integrerà con la riforma dell’assistenza socio-sanitaria prevista dal Pnrr.

Sul primo fronte le tre sigle sono nette: la conferma degli investimenti programmati nel 2018 è del tutto insufficiente. “Il Covid ha messo a nudo le difficoltà del nostro sistema per quanto riguarda l’assistenza sanitaria e socio-assistenziale per anziani e soggetti fragili e per l’intera comunità, che va integrata, resa più capillare ed estesa – spiegano Purin, Lambiase e Luchini -. Allo stesso tempo è come se la Provincia non vedesse l’evoluzione che abbiamo davanti: la popolazione invecchia, gli anziani con cronicità sono sempre più numerosi così come cresce il numero di quanti hanno bisogno di assistenza e continuità della cura”.

Da qui la richiesta non solo di potenziare le risorse per il funzionamento delle equipe Spazio Argento, ma anche aumentare la dotazione del fondo socio-assistenziale previsto nel protocollo di finanza locale per le comunità di valle con il quale vengono finanziati e riqualificati i servizi a disabili e anziani. “Non siamo solo noi a dirlo, ma gli stessi territori – incalzano i pensionati -. Senza risorse si rischia di vanificare la riforma. Servono investimenti per rafforzare la sanità territoriale, la domiciliarità e l’assistenza socio sanitaria, favorendo anche l’integrazione tra queste due dimensioni. La riforma della medicina di territorio con le case di comunità, gli ospedali di comunità, la telemedicina e la tele-assistenza aprono nuove prospettive che vanno però sostenute con personale competente sul territorio per una reale presa in carico dei soggetti fragili e con cronicità, ma anche per politiche efficaci di prevenzione. Se non si va in questa direzione c’è il rischio più che concreto che i bisogni vengano presi in carico, ma non risolti per carenza di servizi adeguati. Questo sarebbe una beffa”.
Da qui dunque la sollecitazione all’assessora Segnana a non abbandonare questo progetto, ma a dotarlo di “gambe robuste” perché funzioni realmente. “E’ ora di farsi carico veramente dei bisogni degli anziani e dei più fragili. Il tempo dell’attesa è durato oltre ogni ragionevole limite”, concludono Purin, Lambiase e Luchini.

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