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CGIL CISL UIL – TRENTINO * SETTORE EDILE: « LA PAT UTILIZZI I 217 MILIONI GIUNTI DA ROMA PER LE OPERE STRATEGICHE, PER LO SVILUPPO DEL NOSTRO TERRITORIO PROVINCIALE »

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13.28 - martedì 18 agosto 2020

Una politica industriale per le infrastrutture che sappia valorizzare la nostra autonomia. I Segretari Generali Sandra Ferrari FILLEA CGIL Matteo Salvetti Feneal Uil e Fabrizio Bignotti Filca Cisl del Trentino, allo scopo di fornire un contributo al dibattito sulla destinazione degli investimenti provinciali nel settore edile e per fornire spunti di rilfessione sulle nuove norme di settore in corso di discussione in questi giorni, inviano il seguente comunicato stampa.

I limiti e le fragilità del nostro sistema economico nazionale hanno avuto effetti più gravi in alcuni settori che già scontavano anni di particolare difficoltà come quello dell’edilizia.

Oggi, anche sul nostro territorio provinciale trentino, molte imprese stanno ancora vivendo con i lavori iniziati nel periodo del pre-Covid e cioè completando opere da tempo nella fase esecutiva-realizzativa.

Il sindacato si è preso carico già da tempo di discutere e progettare come categoria e come lavoratori la nostra partecipazione alla ripresa del lavoro, al rilancio della nostra economia che per noi significa oltre che completamento delle opere in corso la progettazione futura di quanto si intende realizzare per l’occupazione nei cantieri.

Abbiamo proposto di cogliere questa crisi come un’occasione per una modernizzazione sociale ed ambientale, evitando di ritornare al prima del COVID o peggio per trovarci solo con più deregolamentazione e meno presenza del pubblico nell’economia.

I 217 milioni appena giunti da Roma dei quali si è parlato e scritto nei giorni scorsi vanno certamente sbloccati destinandoli ad opere edili delle quali intendiamo ragionare individuando le più strategiche per lo sviluppo del nostro territorio provinciale.

A queste opere è già stato richiesto di aggiungere i lavori pubblici già progettati e finanziati che saranno aggiudicati a breve, diciamo entro fine anno 2020, in modo di poter sostenere le aziende del settore con nuove opere provinciali pubbliche immediatamente cantierizzabili.

Fra le opere prioritarie vogliamo ricordare l’edilizia scolastica per adeguare gli spazi alla normativa anticovid, ma non solo, e l’edilizia ospedaliera. Questi interventi non riguardano solo l’emergenza ma pensano alla ripresa ed al rilancio. Non dimentichiamo le circa mille case Itea che possono favorire la ripresa del lavoro ed eviterebbero possibili

rischi di licenziamenti nel prossimo autunno una volta concluso il blocco dovuto alle disposizioni nazionali. Abbiamo già detto che vanno valorizzate le imprese locali nell’assegnazione, pur nel rispetto delle norme, al fine di tenere il più possibile il lavoro nel nostro territorio, usando il nostro settore come un volano dell’economia territoriale.

I segretari Generali Ferrari- Salvetti e Bignotti confermano gli obbiettivi prioritari di mantenere i livelli occupazionali, oggi mantenuti con il blocco dei licenziamenti previsto dalle norme nazionali e la continua richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese edili, e di puntare ad un’occupazione di qualità tramite la formazione cogliendo questa crisi come un’occasione per una modernizzazione sociale ed ambientale.

Per un’edilizia sostenibile del nostro territorio in particolare si propone di impegnarsi per la realizzazione di opere pubbliche, la rigenerazione e riqualificazione urbana con particolare riferimento alle località turistiche minori non più oggetto di interventi dopo il boom turistico degli anni 60..
Vi sono poi gli interventi contro il dissesto geologico ed in particolare nel nostro territorio gli interventi ancora in corso per ripristinare boschi e sentieri dopo la Tempesta Vaia dello scorso anno.

La messa in sicurezza dei viadotti e dei ponti in Trentino, oggetto di discussione durante la vicenda del Ponte Morandi, va ripresa come tema di interventi urgenti per la sicurezza dei cittadini. Non quindi interventi a pioggia ma ben mitrati al rialncio del nostro territorio provinciale, valorizzando la nostra autonomia in questo settore.

La richiesta della realizzazione di nuove opere va poi sommata a tutte le misure nazionali e provinciali utili alla ripresa e rilancio della nostra economia, fra le quali indichiamo una verifica del rispetto delle misure del Protocolli di salute e sicurezza Covid, a queste proposte vanno aggiunti i temi della burocrazia e più liquidità alle imprese locali.

Come sempre il sindacato edile trentino saprà farsi parte attiva per avanzare proposte, fare alleanze, e se servirà anche promuovere una mobilitazione per definire gli obiettivi provinciali in tema di appalti pubblici, sostenere l’economia verde senza ignorare che le misure fiscali come l’eco bonus devono tradursi in un sostegno concreto alla ripresa del settore.

Sono stati mesi complicati quelli appena trascorsi, con il covid e l’esplosione della cassa integrazione, le difficoltà nelle fabbriche e nelle cementerie, mesi che ci hanno cambiato dal punto di vista personale e sindacale. Dobbiamo sapere che ci saranno ancora molti mesi difficili da affrontare perché il lavoro ci sia, si crei e si difenda, dove il pubblico sappia intercettare i nuovi bisogni dell’economia, delle imprese e dei lavoratori.

Abbiamo appena trascorso un ferragosto particolare dove in diverse aziende edili si sta lavorando per recuperare gli ordinativi fermi da mesi e dove in generale vi sono imprese che sono aperte per recuperare il lavoro forzatamente rinviato per le disposizioni dovute alla pandemia. Sono quindi molte le cose da fare, di fronte ad una crisi che deve invece diventare per quanto possibile anche un’opportunità di crescita per tutti salvaguardando la salute e per tutelare i lavoratori.

*

 

I segretari Generali

FILLEA CGIL DEL TRENTINO

Sandra Ferrari

 

FENEAL UIL DEL TRENTINO

Matteo Salvetti

 

FILCA CISL DEL TRENTINO

Fabrizio Bignotti

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