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CGIL CISL UIL – TRENTINO * ECONOMIA TRENTINA: « SOLO CONFERME DELLA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE, MA NESSUNA VERA RISPOSTA EFFICACE DA PARTE DELLA GIUNTA NEL BILANCIO 2021 »

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16.15 - martedì 17 novembre 2020

Economia trentina. Si affrontino subito i nodi che bloccano la crescita. L’analisi di Banca d’Italia preoccupa i sindacati: solo conferme della gravità della situazione, ma nessuna vera risposta efficace da parte della Giunta nel bilancio 2021.

L’analisi della Banca d’Italia sullo stato di salute dell’economia trentina con una caduta del Pil che potrà sfondare il 10 per cento, arrivando all’11,6% tracciano un quadro molto preoccupante, che imporrebbe interventi immediati. “Purtroppo i dati confermano le stime peggiori già riportate, tra l’altro, nella nota di aggiornamento del Documento provinciale di economia e finanza – fanno notare i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti . Visto l’andamento della pandemia sarà difficile far partire la stagione turistica invernale e questo provocherà un ulteriore impatto sull’economia trentina sia in termini di perdita di ricchezza prodotta sia di perdita di posti di lavoro, soprattutto per le migliaia di stagionali che operano nel settore”.

La questione che lascia perplessi è che di fronte a queste conferme la Giunta provinciale resti sostanzialmente immobile. “Ad oggi in Piazza Dante si progettano nuovi interventi spot, ma non sembra esserci una chiara strategia per sostenere la ripresa e quindi rispondere concretamente alle preoccupazioni e degli allarmi che arrivano sia dal mondo economico sia da qualificati analisti come Banca d’Italia. Ci si è limitati a prendere atto della situazione e niente di più”, insistono i tre segretari che sollecitano invece una presa in carico seria e responsabile della situazione drammatica in cui versa l’economia trentina. “L’analisi del dottor Accetturo, economista di Banca d’Italia, sollecita un intervento immediato sui nodi che fino ad oggi hanno inciso sulla bassa crescita economica del nostro territorio. Serve una spinta coraggiosa in politiche industriali e per l’innovazione, sostenibilità ambientale e politiche di welfare come investimento per il lavoro. Da Piazza Dante lo sguardo si ferma all’oggi”.
Cgil Cisl Uil ricordano che oltre un mese fa l’assemblea dei delegati e delle delegati delle tre sigle ha messo nero su bianco su un documento le priorità per far ripartire il Trentino. Il testo è stato inviato alla Giunta, dopo un confronto con le forze economiche, sociali e il mondo della formazione e della ricerca, congiuntamente con la richiesta di un incontro. Sono trascorsi più di dieci giorni senza alcun riscontro.

“Intanto dobbiamo constatare sul fronte del contrasto alla disoccupazione, che nonostante le rassicurazioni dell’assessore Achille Spinelli, mancano risorse sufficienti per un piano di interventi straordinari in formazione e riqualificazione per favorire la ricollocazione dei molti disoccupati che ci saranno nei prossimi mesi. Vengono spostate, come partita di giro, delle risorse in Agenzia del Lavoro che non si traducono però in soldi disponibili per interventi. E allo stesso tempo non c’è nessuna traccia del promesso potenziamento degli organici nei centri per l’impiego. Tutto questo avviene in totale incoscienza, visto che l’impatto della crisi sull’occupazione trentina sarà drammatico”, concludono i tre segretari provinciali.

d’Italia preoccupa i sindacati: solo conferme della gravità della situazione, ma nessuna vera risposta efficace da parte della Giunta nel bilancio 2021.

L’analisi della Banca d’Italia sullo stato di salute dell’economia trentina con una caduta del Pil che potrà sfondare il 10 per cento, arrivando all’11,6% tracciano un quadro molto preoccupante, che imporrebbe interventi immediati. “Purtroppo i dati confermano le stime peggiori già riportate, tra l’altro, nella nota di aggiornamento del Documento provinciale di economia e finanza – fanno notare i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti . Visto l’andamento della pandemia sarà difficile far partire la stagione turistica invernale e questo provocherà un ulteriore impatto sull’economia trentina sia in termini di perdita di ricchezza prodotta sia di perdita di posti di lavoro, soprattutto per le migliaia di stagionali che operano nel settore”.

La questione che lascia perplessi è che di fronte a queste conferme la Giunta provinciale resti sostanzialmente immobile. “Ad oggi in Piazza Dante si progettano nuovi interventi spot, ma non sembra esserci una chiara strategia per sostenere la ripresa e quindi rispondere concretamente alle preoccupazioni e degli allarmi che arrivano sia dal mondo economico sia da qualificati analisti come Banca d’Italia. Ci si è limitati a prendere atto della situazione e niente di più”, insistono i tre segretari che sollecitano invece una presa in carico seria e responsabile della situazione drammatica in cui versa l’economia trentina. “L’analisi del dottor Accetturo, economista di Banca d’Italia, sollecita un intervento immediato sui nodi che fino ad oggi hanno inciso sulla bassa crescita economica del nostro territorio. Serve una spinta coraggiosa in politiche industriali e per l’innovazione, sostenibilità ambientale e politiche di welfare come investimento per il lavoro. Da Piazza Dante lo sguardo si ferma all’oggi”.
Cgil Cisl Uil ricordano che oltre un mese fa l’assemblea dei delegati e delle delegati delle tre sigle ha messo nero su bianco su un documento le priorità per far ripartire il Trentino. Il testo è stato inviato alla Giunta, dopo un confronto con le forze economiche, sociali e il mondo della formazione e della ricerca, congiuntamente con la richiesta di un incontro. Sono trascorsi più di dieci giorni senza alcun riscontro.

“Intanto dobbiamo constatare sul fronte del contrasto alla disoccupazione, che nonostante le rassicurazioni dell’assessore Achille Spinelli, mancano risorse sufficienti per un piano di interventi straordinari in formazione e riqualificazione per favorire la ricollocazione dei molti disoccupati che ci saranno nei prossimi mesi. Vengono spostate, come partita di giro, delle risorse in Agenzia del Lavoro che non si traducono però in soldi disponibili per interventi. E allo stesso tempo non c’è nessuna traccia del promesso potenziamento degli organici nei centri per l’impiego. Tutto questo avviene in totale incoscienza, visto che l’impatto della crisi sull’occupazione trentina sarà drammatico”, concludono i tre segretari provinciali.

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