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CGIL CISL UIL – TRENTINO * ECONOMIA: « MANCA UNA VERA POLITICA DEI REDDITI PER SOSTENERE I CONSUMI, INTANTO L’INFLAZIONE SUL CARRELLO DELLA SPESA A FEBBRAIO SU DEL 13% »

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16.56 - giovedì 2 marzo 2023

Economia. “Manca una vera politica dei redditi in Trentino per sostenere i consumi”. Intanto l’inflazione sul carrello della spesa a febbraio su del 13%. Per Cgil Cisl Uil sarà un 2023 in salita anche per la mancanza di investimenti delle imprese trentine. Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

“Il dato negativo del fatturato nel settore del commercio al dettaglio registrato dalla Camera di Commercio nel quarto trimestre dell’anno in Trentino, è figlio della mancata risposta contro l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie trentine tutt’ora in atto. Ricordiamo che nel 2022 i prezzi sono aumentati dell’8,6% contro il 2,3% del 2021. In un biennio l’inflazione ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie dell’11%, pari a due mensilità in meno. E a febbraio, secondo Istat, mentre l’indice generale dei prezzi in Italia resta elevato anche se rallenta la sua corsa (+9,2%) i costi per gli acquisti degli alimentari e di beni per la cura della persona e della casa in Italia sono aumentati del 13% rispetto all’anno precedente.

Se le previsioni di un’inflazione superiore al 5% verranno confermate quest’anno, va sostenuta la contrattazione, superando i vincoli attuali, per recuperare il potere d’acquisto, mentre ad oggi manca del tutto una vera politica dei redditi da parte della Provincia. La Giunta si è limitata a bonus a pioggia – senza nemmeno riuscire a spendere tutti i soldi stanziati – che non hanno certo aiutato le famiglie più bisognose, le stesse che spesso spendono fino all’ultimo centesimo dei propri redditi. Così mentre le aziende che operano sui mercati internazionali registrano aumenti di fatturato molto consistenti e comunque superiori al tasso di inflazione, le imprese del settore della distribuzione al dettaglio registrano già riduzioni di fatturato, anche se limitate.

La risposta quindi non può essere quella di tagliare i salari perché questo avrebbe solo l’effetto di ridurre ulteriormente i consumi e quindi i fatturati del commercio. Serve invece una politica dei redditi che sostenga le famiglie, a partire da quelle più bisognose. All’aumento dei consumi e della domanda interna concorrerebbero una diversa politica fiscale anche locale, tagliando l’addizionale Irpef, e un rilancio della contrattazione integrativa territoriale nel privato o il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici trentini. Ma serve anche un rilancio degli investimenti delle imprese per recuperare competitività. Se ben l’84% delle imprese con meno di 10 addetti, che rappresentano la stragrande delle aziende trentine, ridurrà o al massimo manterrà inalterati gli investimenti quest’anno rispetto al 2022, il 2023 rischia di non essere un anno positivo per l’economia e per il lavoro in Trentino”.

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