Emergenza Covid. “Sbagliato escludere nuove restrizioni considerato il livello di contagio”. Ancora forte la pressione sulle strutture sanitarie in Trentino. La campagna di vaccinazione porterà risultati tangibili non prima della tarda primavera. Oggi solo il distanziamento fisico rallenta la diffusione del virus.
Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
“Sbaglia il presidente Fugatti ad escludere a priori la necessità di adottare misure più restrittive alla mobilità delle persone e un irrigidimento del distanziamento fisico. Come testimoniato recentemente dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità e dagli studiosi di Fbk il virus circola ancora in modo sostenuto in Europa e in Italia. In Trentino poi il tasso di diffusione è prossimo a 1 e in costante crescita, mentre il numero dei ricoveri in terapia intensiva e sub intensiva non accenna a calare e la conta dei deceduti continua a salire giorno dopo giorno avvicinandosi rapidamente a 1.100 morti per Covid-19. Il tutto senza tenere conto delle conseguenze ancora non misurabili del rallentamento delle attività di cura nei confronti di malati cronici e di pazienti che soffrono di patologie non Covid.
I numeri quindi restano allarmanti visto che le strutture ospedaliere e il personale sanitario sono costantemente sotto pressione ormai da mesi senza un attimo di respiro.
La situazione quindi resta grave e con la ripresa della scuola in presenza il rischio reale è che aumenti la diffusione del virus come testimoniato da Stefano Merler di Fbk, mentre i vaccini potranno avere un effetto tangibile sulla diffusione del SARS-CoV-2 solo in tarda primavera. Oggi più che mai l’unica strategia per contenere il contagio resta la riduzione della mobilità delle persone e il distanziamento. Il rispetto dei protocolli non bastano, lo sanno bene i tecnici della sanità pubblica, per questo escludere nuove restrizioni è del tutto sbagliato.
Chiediamo quindi al Presidente Fugatti di non abdicare alle prerogative che l’Autonomia assegna a chi governa il Trentino e come già fatto da alcuni altri governatori di Regioni a statuto ordinario individuare interventi mirati ma rapidi per contenere il contagio, evitando nuovi morti e il definitivo sovraccarico del sistema sanitario con le gravi conseguenze, economiche e sociali che questo comporterebbe”.