Leggiamo con sconcerto quanto uscito sulle pagine di un quotidiano locale a proposito delle condizioni degli anziani delle Case di Riposo trentine. Gli stessi operatori chiamati eroi nell’emergenza Covid non possono inopinatamente e in modo del tutto ingiustificato e inaccettabile essere oggi oggetto di illazioni diffamatorie per presunto abbandono degli anziani che, al contrario, in condizioni difficilissime, hanno continuato ad assistere con professionalità e dedizione assolute.
L’assistenza erogata dal personale sanitario ed assistenziale è mirata alla tutela dei più deboli, e non può in alcun modo essere infangata da alcun tipo di strumentalizzazioni. Le decisioni di limitare i i contatti con i propri cari, attraverso decisioni sofferte ma necessarie per un’emergenza sanitaria senza precedenti, non ha mai determinato una diminuzione delle attenzioni prima di tutto umane e poi sanitarie ed assistenziali agli anziani ospiti da parte del personale.
Per questo non può venire meno il rispetto per le lavoratrici e i lavoratori delle strutture, che si sono spesso ammalate sul posto di lavoro, senza mai far venir meno cura e assistenza. Rigettiamo pertanto al mittente le accuse implicite ed esplicite rivolte agli operatori che rappresentiamo, e assicuriamo sin d’ora le tutele necessarie per dimostrare l’infondatezza delle gravissime accuse.
Diaspro, Pallanch, Tomasi Segretari Generali Cgil, Cisl Uil