C’erano anche i sindacati confederali in piazza Duomo a Trento sabato 6 giugno nella manifestazione organizzata dagli studenti universitari dell’UDU per ricordare l’assassinio di George Floyd a Minneapolis per mano di un poliziotto. “Ciò che accade in America – ricordano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino – succede in tutto il mondo.
Il razzismo e l’intolleranza sono un fiume carsico che riemerge a tutte le latitudini e si scarica su chi rappresenta il diverso per colore della pelle, fede, lingua e orientamento sessuale. Non è un caso che giusto il 6 giugno di dodici anni fa le strade di Trento furono il palcoscenico di un grande corteo per rivendicare le ragioni della convivenza tra cittadini di origini geografiche diverse”.
Per i sindacati solo una società giusta, inclusiva e coesa garantisce realmente il benessere, anche economico, della comunità. “Per questo – continuano i tre segretari generali – diffidiamo degli slogan pieni di like come “Prima i trentini, prima gli italiani”. Rischiano di far germinare il seme dell’intolleranza e dividono la nostra società, quando è l’unità nelle differenze a renderci tutti più forti. Se il razzismo è un virus, il vaccino è uno solo: uscire dal silenzio, partecipare, riempire le piazze per dire che insieme una comunità aperta, tollerante e solidale è possibile”.