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CGIL CISL UIL – TRENTINO * BILANCIO PAT: « MASSIMA ATTENZIONE ALL’EVOLUZIONE DELLA PANDEMIA / SODDISFATTI PER L’APERTURA DI UN CONFRONTO SULLA RIPRESA, RECOVERY PLAN INCLUSO »

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16.58 - sabato 12 dicembre 2020

Bilancio Pat. “Massima attenzione all’evoluzione della pandemia”. I sindacati soddisfatti per l’apertura di un confronto sulla ripresa, Recovery Plan incluso. “Ma servono segnali subito su stagionali, occupazione femminile, politiche attive. manutenzione del territorio e lavoro pubblico”.

Se sul bilancio mantengono le loro critiche (“Manca una strategia per crescita, la anzi si guarda troppo al passato”) definendo però positiva l’apertura del presidente Fugatti su un vero confronto con parti sociali ed economiche sulla ripresa e il Recovery Plan (“Siamo pronti a dialogare ma si passi subito dalle parole ai fatti”), i sindacati trentini invitano il governatore alla prudenza sull’evoluzione della pandemia e chiedono massima attenzione al contenimento del SARS-CoV-2 (“Cantar vittoria è sbagliato e di cattivo gusto visto che ci sono più di 800 famiglie che piangono la morte di un congiunto e ben 47 sono ancora le persone in terapia intensiva che lottano tra la vita e la morte”).

Questo in sintesi il giudizio di Cgil Cisl Uil del Trentino sulla relazione con cui il presidente Fugatti ha dato avvio alla discussione in aula sul bilancio di previsione, dibattito dal quale i sindacati si aspettano segnali concreti su alcune specifiche tematiche, come il sostegno al reddito degli stagionali del turismo, gli incentivi all’occupazione femminile, il rafforzamento di Agenzia del lavoro e delle politiche attive, investimenti sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e il rinnovo del contratto dei 40mila dipendenti pubblici di Provincia, enti locali, scuola e sanità.

“L’impostazione della manovra – ricordano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – resta sbagliata. Le risorse ci sono ma manca programmazione e interventi utili alla ripresa e alla crescita economica e occupazionale. Anzi a volte – sulla riforma ospedaliera e sul freno alle fusioni dei comuni – si fa propaganda, senza dare soluzioni reali ai bisogni delle valli che anzi verranno penalizzate. Il protagonismo dei comuni e la capacità di offrire servizi ai cittadini in periferia passa dal superamento della frammentazione e dei campanilismi, mentre la salute non dipende tanto dagli ospedali, piccoli o grandi, quanto da prevenzione e medicina territoriale”.
Per i sindacati l’attenzione deve quindi restare sulla partita sanitaria.

“Oltre ad essere di cattivo gusto, Fugatti sbaglia proprio a cantar vittoria: non sappiamo ancora quando sarà disponibile il vaccino in dosi sufficienti mentre il livello di contagio ora è più alto in Trentino che in Alto Adige dove scendono i nuovi positivi e le ospedalizzazioni. Noi invece, contando i tamponi antigenici, abbiamo un tasso di infezioni settimanali pari a 500 ogni 100.000 abitanti, il doppio di Bolzano e più alto anche del Veneto. Se davvero vogliamo dare sicurezza alla popolazione più debole e provare a garantire l’occupazione ai 15mila stagionali del turismo che rischiano di non trovare lavoro quest’inverno, bisogna agire subito per diminuire i contagi e la pressione sugli ospedali. Sarebbe davvero una beffa se Bolzano il 7 gennaio potesse riaprire gli impianti e in Trentino no a causa dei livelli di infezione”.

E proprio l’economia e l’occupazione l’altro tema prioritario per i sindacati. “Dobbiamo arrivare pronti alla ripresa – avvertono Grosselli, Bezzi e Alotti -. Ribaltando la campagna promozionale del Trentino, noi diciamo che non bisogna attendere, bisogna agire subito e nella giusta direzione, sostenendo gli investimenti privati, aumentando la produttività del lavoro, migliorando il nostro welfare a favore delle famiglie e degli anziani. E’ positivo che la Giunta abbia accolto l’invito di sindacati ed imprese ad aprire un confronto sulla ripresa per individuare le priorità dello sviluppo, anche in vista della definizione del Recovery Plan a livello nazionale. Ora però bisogna essere concreti e passare rapidamente dalle parole ai fatti: non c’è tempo da perdere”.

Ecco allora che i sindacati chiedono segnali fin dalla discussione in aula del bilancio che si aprirà la settimana prossima. “Crediamo servano alcuni interventi immediati – spiegano i segretari generale di Cgil Cisl Uil del Trentino – in primo luogo per sostenere il reddito degli stagionali che saranno colpiti dalla crisi del turismo invernale. Abbiamo poi avanzato una proposta per incentivare il lavoro femminile tramite maggiori deduzioni Icef per le donne occupate. Va poi urgentemente rafforzato l’organico di Agenzia del Lavoro se si vuole davvero puntare sulle politiche attive. Sul fronte degli investimenti pubblici crediamo serva un piano di manutenzione del territorio e di prevenzione del dissesto causato anche dai cambiamenti climatici per mettere in sicurezza l’offerta turistica e le produzioni agricole”.

C’è infine il capitolo lavoro pubblico. “I 40mila dipendenti di Provincia, enti locali, scuola, azienda sanitaria e case di riposo rischiano di essere gli unici in tutta Italia senza un rinnovo del proprio contratto. A livello nazionale sono stanziate risorse per arrivare a 87 euro medi mensili di aumento a regime, a Bolzano anche di più. A Trento nulla. Non si può volere una pubblica amministrazione più produttiva e più innovativa a prescindere dai contratti, quando in tutto il resto del Paese questi vengono rinnovati. L’Autonomia non può essere utilizzata per fare meno del resto d’Italia”.

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