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CGIL CISL UIL – TRENTINO * ASSESTAMENTO BILANCIO PAT: « NON SOLO LA GIUNTA SI RIFIUTA DI VALORIZZARE SÙBITO I 218 MLN AGGIUNTIVI, MA PARCHEGGIA QUESTI SOLDI NEI FONDI DI RISERVA »

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16.16 - venerdì 31 luglio 2020

L’ira di Cgil Cisl Uil: risorse parcheggiate nella disponibilità del presidente Fugatti, invece andrebbero usate subito per far ripartire lavoro ed economia. Assestamento. Scandaloso non investire subito i 218 milioni di euro aggiuntivi.

“Non solo la giunta provinciale si rifiuta di valorizzare subito i 218 milioni di euro aggiuntivi in questo assestamento di bilancio, ma parcheggia questi soldi nei fondi di riserva nell’immediata disponibilità del presidente Fugatti che potrà impiegarli senza alcun confronto e come vorrà. Tutto questo è scandaloso e irrispettoso per i lavoratori e le famiglie trentine messe in ginocchio dalla crisi e che dall’impiego immediato di quelle risorse potevano trovare risposte”.

Alla vigilia dell’approvazione della manovra in Consiglio provinciale Cgil Cisl Uil criticano ancora una volta la scelta irresponsabile dell’Esecutivo che preferisce tenersi le mani libere sui milioni di euro che lo Stato ha accordato al Trentino per il mancato gettito, sprecando l’occasione di aprire una discussione seria su quelle risorse per far ripartire l’occupazione e l’economia della nostra provincia. Una decisione che le forze politiche di maggioranza stanno avallando.

“C’erano tutte le condizioni per anticipare i tempi e valorizzare subito questi stanziamenti, ma il presidente Fugatti ha preferito temporeggiare. Il dubbio è che si preferisca impiegarli con atti amministrativi a settembre in piena campagna elettorale per le amministrative”, incalzano i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. “Quella di parcheggiare le risorse non usandole in funzione anticrisi è solo una scelta politica. Sarebbe stato indispensabile invece aumentare subito la capacità di investimenti per sostenere le attività connesse alla gestione della pandemia, a cominciare dal rafforzamento del sistema sanitario, ma anche per dare risposte alle famiglie con politiche di welfare più efficaci, per sostenere l’occupazione fortemente compromessa e per far partire subito un pacchetto di opere pubbliche e manutenzione del territorio che creino valore aggiunto sul territorio, facendo da volano per la ripresa economica”.

Cgil Cisl Uil fanno notare infatti che quanto stanziato nella legge 3/Ripresa trentino su assegno unico e ammortizzatori sociali, ad oltre un mese dalla sua approvazione è ancora solo sulla carta. I lavoratori che ne hanno diritto riceveranno l’integrazione alla cassa integrazione da metà agosto e anche l’attualizzazione dell’Icef per l’assegno unico – quota A sarà operativo da agosto. “Quei provvedimenti dovevano essere efficaci subito e quel che peggio quelle risorse sono già finite perché totalmente insufficienti a rispondere ai bisogni”.
Altro capitolo su cui dovevano essere usati i 218 milioni era quello legato alle politiche industriali per rafforzare le realtà produttive che sono sul territorio, sostenendone lo sviluppo e l’innovazione.

Infine il capitolo delle opere pubbliche. “C’è un lungo elenco di promesse su interventi che dovranno partire. La differenza, però, la fanno i tempi anche in questo caso. E su questo non c’è nessuna chiarezza”. Per questa ragione Cgil Cisl Uil chiedendo a Piazza Dante che venga fornito un cronoprogramma sulle opere previste, per capire quali sono cantierabili subito, quali devono essere ancora progettate in fase preliminare e quali hanno già un progetto esecutivo e si può definire il bando di gara. “La logica è usare la creazione di infrastrutture per ammodernare il Trentino e creare occupazione subito, non tra cinque o dieci anni – proseguono-. Riteniamo importanti le opere illustrate ieri dal presidente Fugatti e dal sottosegretario Fraccaro, ma con gli annunci di opere non ancora né progettate né finanziate non si aprano cantieri e non si crea occupazione. Non servono conferenze stampa per creare consenso o strappare qualche like in più. Servono fatti e ricadute concrete subito perché la crisi è adesso”, concludono i tre segretari provinciali.

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