Agenzia del lavoro funzionerà coi “somministrati”. «La Provincia vuole esternalizzare i servizi ricorrendo al lavoro somministrato. Comincia dai lavoratori dell’Agenzia del Lavoro ma pare che voglia estendere questa vergogna ai musei. Dunque, a breve, chi ci riceverà negli uffici sarà un funzionario a tempo – magari a settimana o a giornata – assunto da un’agenzia interinale e piazzato in questo o quell’ufficio secondo il miglior comodo del privato che vince l’appalto». Sono le parole dei segretari di Fp Cgil Luigi Diaspro, Cisl Fp Giuseppe Pallanch e Uil Fpl Marcella Tomasi.
A causa dell’emergenza Covid-19 e del blocco dei concorsi pubblici, è stato pubblicato un bando da 2,6 milioni rivolto al mercato per trovare 20 persone all’anno per un triennio. L’allarme è stato lanciato già lo scorso 11 dicembre, ma è di questa mattina la mail che Consolida ha mandato ai lavoratori dell’Agenzia del lavoro: 20 persone che da 15 anni vengono tenute “intrappolate” in un posto precario a cui non si è mai posto rimedio.
La mail spiega: «Per avviare le procedure di presa in carico, a partire dal 4 gennaio 2021, da parte dell’agenzia di somministrazione individuata da Agenzia del Lavoro, è necessario che chi di voi è interessato scriva a temportrento@tempor.it entro giovedì 17 dicembre ore 13, inviando un recapito per il contatto e spiegando di far parte del gruppo di operatori attualmente impiegato presso l’Agenzia del Lavoro. A tal riguardo vi ricordiamo di fornire un recapito mail e telefonico personale diverso da quello aziendale di Consolida per evitare disguidi, in quanto il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno di operatività del Centro risorse gestito da Consolida». «Tutto questo, ancora una volta, senza alcun confronto neppure informativo coi sindacati, che in materia di reclutamento è obbligatorio», tuonano i segretari.
Attualmente la Provincia ricorre alla somministrazione per la Centrale Unica di Emergenza. Ebbene sembra che il “disegno” sia portare il modello in Agenzia del lavoro, finora gestita con appalto da Consolida, e in futuro nei musei. «La somministrazione nasce per rispondere a un’esigenza straordinaria, residuale. Qui si lascia intendere che diverrà ordinaria. La pubblica amministrazione va sostenuta non ridimensionata con processi di esternalizzazione, perché è di questo che parliamo. La somministrazione peraltro costa di più: se deve guadagnarci anche l’intermediario, è chiaro che servono più risorse. Cosa comporterà questo? Facile: meno ore di lavoro e dunque meno servizi».
Si sarebbe potuto optare per assunzioni a tempo determinato, con semplice selezione per titoli, come previsto dalla legge provinciale 7 del 1997. Oppure si potevano prorogare i contratti in essere. «Ma è chiaro che qui non c’è un progetto di efficienza ed efficacia. Ancora una volta, questa giunta vuole smantellare il sistema pubblico e punire i suoi stessi collaboratori. Siamo pronti a dare battaglia per affermare i diritti e la dignità di lavoratrici e lavoratori» concludono Diaspro, Pallanch e Tomasi.