Crisi economica. La Giunta guardi ad un orizzonte più lontano e vari un patto condiviso per la ripresa. Oggi l’incontro con il presidente Fugatti. Cgil Cisl Uil: preoccupa l’assenza di prospettiva strategica nella legge finanziaria.
Un cambio di rotta nelle politiche della Giunta provinciale. E’ quanto hanno chiesto questo pomeriggio i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino nell’incontro con il presidente Maurizio Fugatti. Al confronto ha preso parte anche l’assessore Achille Spinelli. Chiara la sollecitazione arrivata all’indirizzo dell’Esecutivo: è urgente individuare delle priorità condivise per sostenere la ripresa economica e per favorire l’innovazione del tessuto economico locale. Solo così si potranno affrontare i nodi critici che bloccano la crescita e sostenere una ripartenza sufficientemente solida. Una richiesta che, secondo Cgil Cisl Uil, dovrebbe concretizzarsi in un patto trasversale tra istituzioni, parti sociali e mondo delle imprese. “Servono scelte coraggiose e condivise per uscire da questa fase drammatica – hanno chiarito al margine dell’incontro Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Noi siamo pronti a confrontarci e a fare responsabilmente la nostra parte nella consapevolezza che non saranno i provvedimenti assunti in solitaria e senza prospettiva a far ripartire il Trentino. Per questo siamo preoccupati per il respiro corto di questa legge finanziaria”.
Nell’immediato le tre confederazioni hanno chiesto massima attenzione per i lavoratori stagionali del turismo. “Si possono utilizzare i 13 milioni di euro stanziati per la rimodulazione dell’assegno unico e in larga parte rimasti inutilizzati”, hanno proposto.
Dunque il piano della ripresa economica che per Cgil Cisl Uil non può prescindere dalla gestione dell’emergenza sanitaria. “Non siamo ancora fuori dall’emergenza sanitaria e dunque ogni sforzo deve essere principalmente diretto in questo ambito perché più durerà questa fase più lontana sarà la ripartenza della nostra economia”.
Sul fronte degli interventi i sindacati hanno definito insufficienti le misure per incentivare l’occupazione e sostenere i lavoratori, in particolare le donne. Sull’occupazione femminile è stato proposto di potenziare le deduzioni del reddito da lavoro femminile a fini Icef.
Dunque le richieste di maggiori investimenti pubblici e di sostegno agli investimenti privati che vanno nella direzione di innovare le produzioni e le organizzazioni. E sul capitolo delle opere pubbliche hanno chiarito: “Le grandi opere servono se producono ricadute concrete in termini di crescita. E in ogni caso vanno accompagnate da un insieme di interventi puntuali di manutenzione del territorio”.
Infine il capitolo welfare con le richieste di potenziare gli interventi a sostegno delle famiglie e soprattutto di elaborare un nuovo piano di politiche per la casa.
“Ci sono ancora margini per migliorare questa manovra, ma soprattutto per cambiare metodo di lavoro. Ci auguriamo che la Giunta colga le nostre sollecitazioni. Per quanto ci riguarda continueremo a dialogare anche con il mondo delle imprese trentine nella certezza che da questa crisi si esce solo condividendo scelte e strategie”.