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CGIL CISL – TRENTINO * DDL PAT PORFIDO: « VIGILARE AFFINCHÈ IL MARCHIO DI QUALITÀ CONTENGA GLI ELEMENTI A TUTELA DI QUALITÀ DEL LAVORO – SALUTE – SICUREZZA »

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08.32 - domenica 6 dicembre 2020

In relazione alla discussione in aula consigliare delle modifiche al Disegno di legge sul porfido con il quale si è rifiutato di istituire un’autorità di controllo della regolarità e legalità nel settore, la Fillea CGIL e Filca Cisl del Trentino, informano che saranno prese tutte le iniziative necessarie affinchè la provincia rafforzi le prorpie attività di indirizzo e di controllo già previste dalla legge 7 2006 a che questa legge sia applicata in tutte le sue sei parti senza deroghe.

Chiediamo di capire cosa voglia dire rafforzare la propria l’attività di controllo quando le risorse oggi sono così limitate, e quindi cosa si intenda potenziare in termini di risorse ed entro quando lo si farà. Si era anche proposto una commissione per verificare l’applicazione corretta della legge, richiesta che non è stata accolta.

Auspischiamo che la dichiarazione dell’Assessore Spinelli sia coerente nel fare in modo che i controlli già previsti dalla stessa Legge vengano effettuati con puntualità.

Noi intendiamo vigilare e sollecitare l’obiettivo della lavorazione interna dell’80% del grezzo in cava, limitando al 20% il lavorato all’esterno, affinchè non si proroghi indefinitamente la situazione di mancata individuazione delle attività del grezzo lavorato nella filiera, che è uno dei capisaldi della legge.

Inoltre è nostra intenzione vigilare affinchè il Marchio di Qualità contenga gli elementi a tutela della qualità del lavoro, della salute e della sicurezza, della regolarità contributiva e retributiva dei lavoratori di tutta la filiera e naturalmente il rispetto della legalità.

Diversamente queste proroghe di fronte alla seconda parte della legislatura consigliare si presentano come uno stratagemma per aggirare i vincoli della legge Provinciale n. 7 del 2006 modificata dalla legge 1 del 2017 e di fatto favorire le condizioni di opacità che consentano il mantenimento di situazioni di poca trasparenza anche nelle aziende che si occupano solo della seconda lavorazione del grezzo.

Questi controlli sono evidentemente condizioni che ostacolano e prevengono il diffondersi dell’illegalità, contrariamente a quanto affermato dalla maggioranza nell’aula consiliare che la materia criminalità non è di sua competenza. Al contrario noi pensiamo che proprio perché non si applicano le leggi si favorisce il diffiondersi di situaziooni irregolari che poi sfociano anche nella criminalità di cui l’indagine Perfido denunciata in queste settimane rappresenta una conseguenza.

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