Nel terzo trimestre del 2022 le vendite trentine all’estero registrano una crescita sostenuta pari a +17,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; una percentuale che si conferma superiore ai livelli raggiunti dal Nord Est (+14,8%), ma inferiore alla performance complessiva dell’Italia (+20,6%).
Se si considerano i settori produttivi, le esportazioni sono costituite principalmente da prodotti dell’attività manifatturiera (più del 95% del valore complessivo). La quota maggiore è da attribuire ai “macchinari ed apparecchi” (19,7%), seguono i “prodotti alimentari e bevande” (17,2%), i “mezzi di trasporto” (11,1%) e “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (10,9%). Complessivamente questi quattro settori rappresentano quasi il 60% delle esportazioni provinciali.
Per quanto riguarda le importazioni (+39,3% la variazione su base annua), al primo posto per incidenza si collocano i “mezzi di trasporto” (15,1%), seguono “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (14,0%), “sostanze e prodotti chimici” (10,0%) e “prodotti alimentari e bevande” (9,5%).
L’Unione europea (27 Paesi) si conferma essere il principale mercato di riferimento per l’import-export della provincia di Trento. Nel terzo trimestre 2022, infatti, ha assorbito il 57,2% delle esportazioni locali e costituisce l’area da cui proviene il 68,7% delle nostre importazioni.
Considerando i singoli Paesi, la Germania rappresenta per il territorio provinciale il mercato verso cui si sono dirette merci per un valore che raggiunge i 209 milioni di euro, pari al 16,5% delle vendite effettuate sui mercati internazionali. A grande distanza seguono gli Stati Uniti con circa 161 milioni di euro (pari all’12,7% delle esportazioni complessive), la Francia con 115 milioni di euro (pari al 9,1%) e il Regno Unito con 105 milioni di euro (pari all’8,3%).
“Seppur con un lieve rallentamento rispetto ai risultati dei trimestri precedenti – ha commentato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – i dati confermano i buoni risultati conseguiti dalle nostre imprese impegnate sui mercati internazionali e prospettano la possibilità che al termine del 2022 l’export trentino superi i 5 miliardi di euro. Così come in altre occasioni, da parte nostra è doveroso sottolineare come una parte di questi incrementi sia anche effetto del rincaro dei prezzi di molte materie prime e del loro conseguente trasferimento sulle filiere produttive.”