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CCIAA BOLZANO * COVID-19: « SECONDO LE IMPRESE ALTOATESINE UN TERZO DEL FATTURATO DI MARZO È ANDATO PERDUTO, INDISPENSABILE ASSICURARE LIQUIDITÀ IN TEMPI RAPIDI »

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10.39 - lunedì 18 maggio 2020

Innovazione e liquidità per ripartire. La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto drammatico, superiore a quello della grande crisi finanziaria del 2008. Secondo le imprese altoatesine, oltre un terzo del fatturato di marzo è andato perduto. Ciò emerge dall’indagine svolta congiuntamente dall’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ed Eurac Research. La crisi abbraccia quasi tutte le branche dell’economia e ogni aspetto della realtà aziendale, ma emergono anche reazioni positive da parte di imprenditori e imprenditrici.

La quasi totalità delle imprese altoatesine dichiara di subire un impatto negativo, in termini di fatturato e redditività, a causa dell’emergenza Covid-19. Oltre al turismo, i settori maggiormente colpiti dalla crisi sono l’industria della componentistica per auto, il comparto vitivinicolo, i servizi alla persona, il commercio al dettaglio e quello all’ingrosso. L’emergenza si ripercuote su tutti gli aspetti dell’attività d’impresa, dalla gestione finanziaria a quella del personale, dal rapporto con i fornitori alla logistica. In particolare, circa tre quarti delle imprese segnalano difficoltà di natura finanziaria, connessi nella maggior parte dei casi alla carenza di liquidità nel breve termine. Inoltre, gli operatori economici devono affrontare una situazione di grande incertezza: quasi due terzi degli imprenditori e imprenditrici non riescono a formulare una previsione su quando la propria attività potrà ritornare ai livelli consueti. Solo il 22 percento si dichiara fiducioso che ciò possa avvenire entro la fine dell’anno.

Le modalità con cui le imprese hanno risposto all’emergenza sono state molto diverse a seconda delle dimensioni e del settore di attività. In questa prima fase hanno generalmente prevalso misure di breve respiro, volte a superare l’improvviso shock. Nei settori dove le attività hanno potuto proseguire, gli operatori si sono spesso adeguati introducendo innovazioni organizzative, quali il commercio online e le consegne a domicilio. L’emergenza ha portato inoltre molte imprese a sperimentare il lavoro agile. Pur non essendo applicabile in qualsiasi realtà aziendale, esso si configura come un utile strumento per ridurre i costi aziendali e venire incontro alle esigenze dei propri collaboratori e collaboratrici. Laddove ne sono state riconosciute le potenzialità, è possibile che il suo impiego diventi permanente.

Nei prossimi mesi sarà necessario salvaguardare soprattutto le piccolissime imprese, come ad esempio artigiani e dettaglianti. Non solo perché queste categorie stanno incontrando maggiori difficoltà dal punto di vista finanziario, ma anche perché esse stanno alla base della catena del valore, come fornitori e clienti delle imprese di maggiori dimensioni.

“Dopo lo shock iniziale, l’economia altoatesina riparte. Per aiutare le imprese in questa fase è indispensabile in primo luogo assicurare la necessaria liquidità in tempi rapidi, per dare respiro alle imprese. È inoltre fondamentale continuare ad investire nella digitalizzazione, tanto per le imprese quanto per il settore pubblico. Le infrastrutture digitali hanno un ruolo cruciale nella risposta ad altre emergenze di questo tipo”, sottolinea il Presidente della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner.

Nell’ambito dell’indagine sono stati inoltre esaminati il significato della globalizzazione per le imprese altoatesine e i possibili effetti dell’attuale epidemia di Covid-19 sulla globalizzazione e la digitalizzazione. I risultati evidenziano come il concetto di globalizzazione venga associato soprattutto all’accesso a nuovi mercati, alla riduzione delle barriere commerciali e ad un migliore e più rapido scambio di informazioni.

L’87 per cento delle imprese ritiene che la situazione attuale influenzerà il processo di globalizzazione, in particolare per quanto riguarda gli aspetti tecnologici come la digitalizzazione. A causa dell’attuale emergenza, circa un quarto delle aziende si sta già affidando maggiormente alle nuove tecnologie e ai nuovi metodi di lavoro. Questi includono l’uso di strumenti di comunicazione digitali, la vendita online, la consegna a domicilio e i social network.

Le imprese altoatesine ritengono che la crisi avrà uno scarso impatto sulla globalizzazione commerciale: solamente il 16 percento di esse si aspetta una decentralizzazione dei mercati.

“Tra le imprese intervistate emergono chiaramente due reazioni alla crisi. Da un lato la volontà di rafforzare la cooperazione tra imprese a livello regionale e dall’altro di accelerare la digitalizzazione attraverso l’adozione di nuove tecnologie”, riassume Harald Pechlaner, Direttore del Center for Advanced Studies di Eurac Research.

Inoltre, le imprese altoatesine credono che la crisi possa avere un impatto sulla dimensione sociale e politica della globalizzazione. Quasi un quarto degli operatori ritiene che la situazione attuale possa portare a una riorganizzazione della società civile. Infine, le imprese ritengono che la crisi contribuirà più probabilmente a un indebolimento che a un rafforzamento del processo di integrazione europea.

 

 

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