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CASO MALARIA TRENTINO: CIA A ZENI, NESSUN SCIACALLAGGIO MA NON SIAMO STRUZZI

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19.59 - giovedì 7 settembre 2017

(Fonte: Claudio Cia) – Cia replica a Zeni: “Nessun sciacallaggio, ma non facciamo gli struzzi!”.

Sul recente “caso Malaria”, che sta scuotendo la nazione intera, siamo costernati nel vedere la maggioranza di governo provinciale brancolare nel buio: in un momento di grande tristezza per la perdita di una bambina di soli 4 anni, ma anche di grande paura e di rabbia per l’accaduto, sicuramente ci saremmo aspettati un Assessore alla Salute più rassicurante con i cittadini anziché mostrare arroganza e dispensare accuse.

L’avv. Luca Zeni parla di “bestialità” , di “sciacallaggio”… : certo, non è corretto speculare su una vicenda del genere soprattutto in rispetto della famiglia della piccola (alla quale va la nostra solidarietà più incondizionata), ma cercare di zittire le persone per mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi non è un atteggiamento responsabile in un momento come questo.

Peraltro se da un lato è importante verificare le dinamiche del contagio, dall’altro è necessario capire se nei nostri territori è presente o no la zanzara del genere Anopheles (vettore) unico responsabile, fino ad oggi, della diffusione del parassita o se invece il contagio è avvenuto attraverso la puntura di un insetto autoctono che, in un modo o nell’altro, ha acquisito la capacita di trasmettere il parassita della malaria.

In ogni caso, se una o entrambe le ipotesi trovassero conferma, ciò metterebbe in serio pericolo ogni cittadino presente sul nostro territorio, sia esso italiano o straniero.

Questo ancor di più se si considera l’assenza di una mappatura dei soggetti interessati da malaria, ospitati in Trentino, provenienti dai territori dove questa è notoriamente presente.

Criticità, questa, che non consente di isolare e curare per tempo le potenziali fonti d’infezione se non quando questa diventa sintomatica e allora forse è troppo tardi.

Questa non è xenofobia, ma la richiesta di informazioni indispensabili per assumere misure adeguate e urgenti di prevenzione in campo igienico e sanitario, perché se è vero che la sola presenza di persone con malaria non pone reali rischi per la cittadinanza, è altrettanto vero che la presenza del vettore le rende potenziali fonti di infezione per le persone sane.

Da un certo punto di vista capiamo il nervosismo della maggioranza di governo provinciale: non sono in grado di documentare una politica di prevenzione che tuteli tutti i cittadini e cosa ancor più grave ci sembra il fatto che la Provincia abbia cercato di guadagnare tempo per parare il colpo.

Mentre il 4 settembre nel tardo pomeriggio diramava un comunicato stampa dicendo che la bambina era gravissima questa risultava già deceduta alle ore 12:15.

La fiducia è la sola cura conosciuta per la paura, ma di questa amministrazione provinciale pare che in pochi si fidino.

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