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CARABINIERI TRENTINO * 204 ANNIVERSARIO ARMA: 13.000 LE CHIAMATE PER RICHIESTE DI INTERVENTO D’EMERGENZA, 36.750 I SERVIZI DI PATTUGLIAMENTO

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12.49 - martedì 5 giugno 2018

Autorità, gentili signore e signori, amici, è con vero piacere che anche quest’anno noi, Carabinieri del Trentino celebriamo insieme a voi il 204° Anniversario di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri e quest’anno anche il 70° della fondazione dell’Onomac, l’Opera Nazionale di Assistenza agli Orfani dell’Arma che si prende cura di questi ragazzi e ragazze accompagnandoli anche negli studi, dimostrando con i fatti che quando si parla di “Grande famiglia dell’Arma” non è solo un modo di dire. A questi ragazzi e alle loro famiglie il mio più sincero saluto.

Un caloroso benvenuto ai rappresentanti della Magistratura, ai colleghi delle Forze Armate e di Polizia, alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ai rappresentanti della stampa, a quanti ci hanno aiutato ad organizzare questa cerimonia. Un ringraziamento particolare va alla Provincia Autonoma di Trento e al suo Presidente.

In questa circostanza è consuetudine tracciare un bilancio dell’attività svolta negli ultimi 12 mesi e, come tutte le grandi aziende, e l’Arma lo è, lo facciamo con i nostri azionisti, che in definitiva siete tutti voi, mi riferisco in particolare ai cittadini del Trentino. Le cifre in dettaglio saranno pubblicate dalla stampa locale per cui non vi tedierò con un elenco di numeri e dati ma vorrei sottolineare l’andamento complessivo che delinea un quadro sostanzialmente positivo della situazione in Trentino. Naturalmente non è privo di alcune criticità e sicuramente migliorabile.

Partirei con il calo del numero dei delitti in generale consumati in provincia che è di oltre il 9.23%: da 16.272 a  14.768, per 80,7% dei quali ha proceduto l’Arma dei Carabinieri.

Per entrare in uno degli aspetti di maggior interesse che emerge dai dati, e che personalmente mi sta molto a cuore,  è da rilevare che negli ultimi dodici mesi i furti sono ulteriormente scesi di circa il 5,27%, passando da 6.370 a 6.034. Non lo dico certo con atteggiamento trionfalistico (visto che ce ne sono 6.034 di troppo) ma solo per sottolineare l’attenzione posta dai carabinieri nel contrasto a questo odioso delitto e come punto di partenza per continuare ad aggredire il fenomeno con sempre maggiore intensità, naturalmente nel rispetto di quelli che sono gli strumenti che la legge ci fornisce.

Un altro settore su cui mi sembra doveroso spendere due parole è il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Lo voglio fare perché si tratta di un’attività impegnativa dal punto di vista investigativo e che necessita anche di tempo per ottenere dei risultati concreti ma è altrettanto fondamentale per  garantire ai nostri concittadini del trentino quella doverosa sicurezza, sia reale che percepita, alla quale hanno diritto e, nel contempo, allontanare alcuni di loro, spesso minorenni, da quel mondo così pericoloso che ruota intorno agli assuntori di stupefacenti.

Nell’attività di contrasto abbiamo avuto un significativo aumento di arrestati e segnalati al Prefetto nonché dei sequestri di droga. Per estrema sintesi ricordo l’ultima operazione di pochi giorni fa denominata “Portela” nell’omonima zona del capoluogo. Altrettanta attenzione, naturalmente, è dedicata alle aree più periferiche dove, molto spesso, i carabinieri costituiscono l’unico presidio sul territorio.

Non posso non citare l’attività di contrasto alla violenza di genere, reato particolarmente odioso per la natura stessa delle vittime. Se da un lato sono aumentate le denunce e le proposte di ammonimento questo è dovuto principalmente al fatto che le donne, anche quelle straniere e di diversa cultura, si rivolgono maggiormente e con più fiducia di più alle Forze dell’Ordine.

Anche quest’anno, oltre alle attività proprie di una forza di polizia, ci siamo dedicati a svolgere mirati incontri nelle scuole con i ragazzi ma anche con  gli insegnanti e i genitori, nell’ottica di fare squadra per cercare di contrastare efficacemente l’assunzione di stupefacenti, il cyber bullismo e, come citato pocanzi, la violenza di genere. Nel corso dell’anno scolastico che si sta per concludere abbiamo tenuto 122 conferenze nelle scuole, incontrando quasi 7.650 studenti (quasi il doppio dell’anno precedente). Una ventina di scolaresche ha inoltre visitato le nostre Caserme.

Altro pilastro dell’attività svolta dai carabinieri è il controllo del territorio, che personalmente ritengo fondamentale, soprattutto nelle zone più periferiche o problematiche della nostra provincia. I servizi di pattugliamento sono stati più di 36.750. A questi numeri bisogna aggiungere i servizi di carabiniere di quartiere, quelli del soccorso e assistenza sulle aree sciistiche, l’ordine pubblico, le scorte e le attività dei reparti speciali, Nas, Noe, e del Ros.

Sono state inoltre quasi 13.000 le chiamate per richieste di intervento d’emergenza alle nostre sei centrali operative sul territorio. Il numero è nettamente inferiore a quello dello scorso anno in quanto, essendo partito il numero unico di emergenza Europeo, il filtro preventivo viene fatto dal 112 Nue. Questa procedura, che è in via di ulteriore affinamento, fa parte di quello sforzo sinergico per ottimizzare la risposta da dare al cittadino che si trovi ad affrontare un qualsiasi tipo di emergenza.

Adesso che spero di avervi dimostrato, dati alla mano, che “l’Azienda” produce mi appresto a concludere. Vorrei ringraziare sinceramente tutti quelli, e in particolare i semplici cittadini, che anche in quest’anno mi hanno voluto manifestare stima e fiducia per carabinieri. Anche le critiche, quando costruttive e propositive, sono apprezzate e mi confermano che il nostro modello organizzativo, incentrato sulla capillare distribuzione delle stazioni sul territorio, o meglio, sulla diuturna presenza delle nostre pattuglie a  contatto con la cittadinanza, è quello che ci si aspetta da noi.

Per ultimo, ma il più importante, grazie a tutti voi, uomini e donne del Comando Provinciale di Trento e alle vostre famiglie. Il costante impegno e la vostra professionalità è, in definitiva, l’unico motivo per il quale l’Arma dei Carabinieri da 204 anni è una delle Istituzioni più amate e rispettate dagli italiani e non solo. E’ una pesante responsabilità per ognuno di noi, ma anche un grandissimo orgoglio che ci deve far continuare a lavorare tra la gente e per la gente, con la professionalità,  l’umanità e la fedeltà alle istituzioni che furono le qualità fondanti dell’Arma dei Carabinieri. Viva il Trentino

Viva L’Italia

Viva l’Arma dei Carabinieri

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Comandante provinciale

Colonnello Luca Volpi

 

 

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