Un reato “predatorio” con l’aggravante che la vittima non poteva difendersi per l’età avanzata e problemi di mobilità. Il colpo è stato perpetrato in strada, la settimana passata a Rovereto lungo la passeggiata che costeggia il Leno in località Fucine ad opera di tre nomadi, due donne ed un uomo, tutti maggiorenni.
Una tecnica semplice e studiata che ha permesso alla banda di portare a casa un bottino di circa 500 euro.
Le due donne avvicinano l’anziano chiedendogli delle semplici indicazioni stradali. Le stesse, appena finiscono di ascoltare le indicazioni, ringraziano calorosamente chi le ha aiutate e lo abbracciano in segno di gentilezza. E qui scatta la rapina.
Un complice, probabilmente un uomo, cinge alle spalle con un braccio il malcapitato, ponendogli una mano sulla bocca per impedirgli di gridare e così facendo permette alle due donne di frugare nelle tasche, sottraendogli la somma di denaro. Poi i tre fuggono a grande velocità verso la strada dove con molto probabilità vi è un’auto ad attenderli.
L’anziano prontamente soccorso dai passanti e dal personale sanitario viene trasportato al Pronto Soccorso ospedaliero per le cure. Subito i Carabinieri della Stazione di Rovereto raccolgono dal malcapitato la denuncia ed attivano le indagini, anche sentendo i molti testimoni al fatto.
I successivi controlli e riscontri portavano in breve tempo i militari ad individuare le due prevenute e a deferire le stesse all’Autorità Giudiziaria. Le indagini comunque non si arrestano e proseguono al fine di identificare anche il terzo complice.